Il premier vuole condurre il negoziato con l'Ue sui conti pubblici senza distonie: "Infrazione per debito eccessivo farà male all'Italia e non solo per multa"

di Redazione - Realismo e negoziato condotto senza distonie. È quanto ha intenzione di fare il premier Conte per non "sfidare la Commissione europea sulla procedura di infrazione per debito eccessivo". "Se viene aperta davvero, farà male all'Italia - avvisa infatti il premier intervistato dal Corriere della Sera - e non è tanto e solo questione di multa. Ci assoggetterà a controlli e verifiche per anni. Con il risultato di compromettere la nostra sovranità in campo economico: una bella eterogenesi dei fini, per questo governo che è geloso custode dell'interesse nazionale. Senza considerare che potrebbero essere messi a rischio i risparmi degli italiani".

Il presidente del Consiglio si aspetta assunzione di responsabilità e realismo da parte dei vicepremier e di "poter condurre insieme al ministro dell'Economia, Giovanni Tria, il negoziato senza distonie e cacofonie".

"Lo dico agli alleati ma anche al Paese che produce e fatica ogni giorno: una procedura per debito eccessivo va evitata. Esporrebbe l'Italia a uno spread difficilmente controllabile - conclude Conte - e a fibrillazioni dei mercati finanziari che, in caso di declassamento da parte delle agenzie internazionali di rating, renderebbero più difficile al governo collocare il nostro debito sui mercati".

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