È l'Assiom, Associazione italiana degli organismi di mediazione, a lanciare l'allarme sulle omesse sanzioni per la mancata partecipazione alla mediazione senza giustificato motivo, in una denuncia alla Corte dei Conti e al ministero della giustizia

di Redazione - I giudici non sanzionano la mancata partecipazione alla mediazione senza giustificato motivo e ciò causa un danno alle casse dello Stato di oltre 20 milioni di euro. A lanciare l'allarme è l'Assiom, l'Associazione italiana degli organismi di mediazione, che a nome del proprio presidente Giovanni Giangreco Marotta, ha inviato una lettera avente ad oggetto la "denuncia di danno erariale derivante dall'omessa irrogazione delle sanzioni" sia alla Corte dei Conti che al ministero della giustizia.

I dati sulla mediazione

Secondo le rilevazioni condotte dal Ministero della Giustizia - Direzione Generale di Statistica e Analisi Organizzativa - dal 1° gennaio 2018 al 30 giugno 2018 la percentuale di comparizione dell'aderente ai procedimenti di mediazione si attesta al 50,2%.

"Un dato confortante - dice l'avvocato Marotta - se comparato alla percentuale del 48,4% emersa delle rilevazioni condotte già nel primo trimestre del 2017. E ancora più confortante se letto anche alla luce della percentuale di successo del 44,3% nel caso in cui le parti accettano di sedersi al tavolo della mediazione anche dopo il primo incontro".

La crescita di questi dati dimostra "come i cittadini, oltre agli addetti ai lavori, stiano riponendo notevole fiducia nelle procedure di mediazione" evidenzia il presidente Assiom introducendo, tuttavia, l'aspetto problematico su cui lavorare.

Ossia "la mancata applicazione della norma di cui all'art. 8, comma 4-bis del decreto legislativo del 4 marzo 2010 n. 28, (legge istitutiva della mediazione civile obbligatoria)" che prevede, in caso di mancata partecipazione alla mediazione senza giustificato motivo, la condanna da parte del giudice, "al versamento all'entrata del bilancio dello Stato di una somma di importo corrispondente al contributo unificato dovuto per il giudizio".

Il danno erariale e la denuncia di Assiom

Nonostante la chiarezza del tenore letterale della norma, "la cui ratio è evidentemente quella di incoraggiare la partecipazione delle parti ad un procedimento alternativo al giudizio ordinario a fini deflattivi, emerge sulla base della casistica in nostro possesso come la disposizione non venga quasi mai applicata, pur ricorrendone i presupposti" rincara quindi Marotta.

L'omessa irrogazione delle sanzioni provoca "un notevole danno erariale". Viene meno, infatti, spiega ancora il presidente, "l'acquisizione di entrate certe, liquidi ed esigibili di pertinenza dello Stato". Non solo. "La mancata applicazione della norma in esame provoca una marcata frustrazione delle finalità deflattive di interesse pubblico sottese alla mediazione obbligatoria".

Passando ai numeri, in ordine al solo danno patrimoniale da mancata acquisizione di entrate, il Centro Studi Assiom, sulla base dei dati forniti dal ministero della giustizia, ha calcolato "una mancata entrata per le casse dello Stato nell'anno 2017 per circa 20.500.000,00 euro".

Si tratta di un danno cospicuo, dunque, alle casse dello Stato, causato da "condotte plurime e reiterative - e già - segnalato alle autorità competenti", conclude il presidente Assiom auspicando "che i giudici applichino alla lettera tali sanzioni come monito per le mediazioni future".

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