La Regione Toscana apre le porte all'equo compenso applicando per prima le regole dettate dalla nuova legge

di Gabriella Lax - Parte dalla Toscana l'applicazione dell'equo compenso. La regione è la prima ad applicare le regole per assicurare un equo compenso per i professionisti incaricati della progettazione di opere pubbliche e altre figure professionali alle quali vengano richieste prestazioni aggiuntive rispetto a quelle previste dal mansionario o di effettuare servizi esterni. Quindi niente più prestazioni corrisposte a titolo gratuito.

Toscana, la prima regione ad applicare l'equo compenso

A dare effettività all'equo compenso

in Toscana è la delibera approvata nella sua ultima seduta dalla giunta regionale su proposta dell'assessore alla Formazione e al lavoro, Cristina Grieco. Come riporta Adnkronos, per il presidente della Regione, Enrico Rossi, l'obiettivo è «dare applicazione al principio dell'equo compenso, definendo regole certe, uniformi e valide per numerose categorie di lavoratori. A queste regole si atterrà per prima la Regione Toscana, ma sono tenuti ad applicarle anche tutti gli enti dipendenti dalla Regione stessa, come quelli del sistema sanitario regionale, l'Arpat, Toscana promozione, Artea, Toscana sviluppo, l'Azienda regionale per il diritto allo studio universitario, l'Autorità portuale regionale e i parchi regionali - e aggiunge - il lavoro va adeguatamente retribuito e le amministrazioni pubbliche non devono più corrispondere compensi non correttamente parametrati o, a maggior ragione, pretendere prestazioni aggiuntive a titolo gratuito».

Regole per equo compenso, Toscana apripista

Secondo le regole stabilite: un professionista incaricato deve essere retribuito con un compenso che varia dai 50 ai 75 euro l'ora, un aiuto dai 35 ai 50 euro e un aiuto di concetto dai 30 ai 37 euro. Numeri solo indicativi poichè la determinazione del compenso, nel caso delle opere pubbliche, deve calcolare il costo delle singole categorie che compongono l'opera, valutare la complessità della prestazione fornita dal professionista e della specificità della sua prestazione. Nel novero, oltre alle opere edili rientrano, per le strutture gli impianti, le infrastrutture per la mobilità, le opere idrauliche, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, il paesaggio, l'ambiente, la naturalizzazione, l'agroalimentare, la zootecnica, la ruralità, le foreste, oltre alle opere legate al territorio e all'urbanistica.

Le linee guida saranno applicate ad avvocati, commercialisti, notai, assistenti sociali, consulenti del lavoro, ma anche per le professioni sanitarie (medici veterinari, farmacisti, psicologi, infermieri, ostetriche e tecnici sanitari di radiologia medica) e quelle tecniche (agrotecnico, architetto, pianificatore, paesaggista e conservatore, biologo, chimico, dottore agronomo e dottore forestale, geometra e geometra laureato, geologo, ingegnere, perito agrario, perito industriale, tecnologo alimentare).

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