Approvato emendamento al dl fiscale che blocca la fatturazione a 28 giorni per telefonia, pay tv e internet. I consumatori insorgono, ora rimborso

di Gabriella Lax - Le bollette di telefonia e pay tv torneranno ad essere mensili (non ogni 28 giorni dunque), tuttavia sono previste notevoli esclusioni.

È stato approvato, infatti, in commissione Bilancio del Senato l'emendamento del Pd, riformulato dal relatore Silvio Lai, che blocca la fatturazione a 28 giorni per i servizi delle imprese telefoniche, delle pay tv e internet, stabilendo scadenze mensili o per multipli del mese. Dalla normativa restano escluse, tuttavia, le promozioni non rinnovabili o inferiori al mese (come ad esempio quelle estive o di durata limitata, di 2 o 3 settimane).

Bollette: le sanzioni per il mancato rispetto della scadenza mensile

Per le società che non si adegueranno alla norma entro 120 giorni sono stabilite delle sanzioni, nonché indennizzi forfettari per i consumatori. Gli operatori dovranno inoltre precisare "se la fibra arriva al domicilio o solo alla centrale".

Nel caso dell'indennizzo forfettario: saranno 50 euro per i consumatori in caso di "variazione dello standard minimo" della scadenza mensile (o multipli) da parte dell'operatore. Somma destinata ad aumentare di un euro per ogni giorno di fatturazione illegittima.

Sul rispetto della normativa vigilerà l'Autorità delle comunicazioni che dovrà, tra l'altro stabilire, i termini affinché gli operatori rientrino negli standard minimi, oltre i quali saranno erogate le sanzioni. L'apparato sanzionatorio è stato maggiorato: da un minimo di 240mila euro a un massimo di cinque milioni.

Bollette: consumatori ora rimborso agli utenti, pronto modulo Codacons

«Bene, una buona notizia, se l'emendamento include anche le pay tv. Ma diventa un'ottima notizia, una vittoria importante, se l'emendamento prevede anche la restituzione dei soldi ai consumatori». A chiarirlo è Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, che specifica «Se, infatti, non si stabilisce per legge che i soldi presi indebitamente vanno restituiti, almeno per il periodo che va dal 23 giugno all'entrata in vigore del decreto legge Fisco, allora le compagnie telefoniche avranno comunque guadagnato miliardi a danno dei consumatori, costretti ad intasare i Corecom per riavere il maltolto».

Dal Codacons, invece, arriva un monito. Bene la norma, ma la fatturazione a 28 giorni "è costata mediamente finora 83 euro a famiglia" incamerati "dalle compagnie telefoniche in modo del tutto illegittimo e che ora devono essere restituiti ai consumatori, pena una valanga di azioni risarcitorie". Non solo. L'associazione lancia anche l'allarme rincari: 'Per aggiornare i propri sistemi informatici e i software e tornare alle bollette mensili, le compagnie telefoniche dovranno sostenere dei costi ingenti che, con ogni probabilità, saranno scaricati sugli utenti, senza contare che gli operatori difficilmente accetteranno di rinunciare all'8% di guadagni aggiuntivi finora garantiti dalle bollette a 28 giorni" denuncia il presidente Rienzi.

Ora, le compagnie saranno chiamate, annuncia l'associazione, "a restituire 2 miliardi di euro ingiustamente pagati dagli utenti a causa delle fatturazioni a 28 giorni. Già da oggi - conclude - i consumatori possono scaricare sul sito www.codacons.it il modulo per attivare la procedura dinanzi al Corecom e ottenere dal proprio operatore il rimborso delle maggiori somme pagate negli ultimi due anni".


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