L'Istat certifica l'aumento della speranza di vita che porterà come conseguenza l'innalzamento automatico dell'età pensionabile a 67 anni


di Gabriella Lax - In pensione si andrà a 67 anni e questo perché l'Istat ha certificato l'aumento della speranza di vita. La novità prevista per uomini e donne potrebbe essere messa in campo già dal 2019, anno in cui l'età pensionabile salirà, appunto, per effetto dell'automatismo (salvo modifiche) a 67 anni.

Tutti in pensione a 67 anni dal 2019

Si allunga di 5 mesi la speranza di vita ovvero il tempo che in media resta da vivere una volta superati i 65 anni. Come spiega il rapporto Istat sulla mortalità della popolazione residente in Italia, rispetto al 2013, l'aumento è di 5 mesi. Proprio alla speranza di vita a 65 anni è legata, per legge, l'età in cui diventa possibile andare in pensione.

In pratica, come riporta il Sole 24 Ore, conseguentemente alla nuova speranza di vita arriverà l'adeguamento dei diversi requisiti di pensionamento che, dal gennaio 2019, portano la vecchiaia a 67 anni (dai 66 anni e 7 mesi validi ancora per tutto il 2018) per tutti, uomini e donne.

In relazione ai contributi necessari per l'uscita anticipata arriveranno a 42 anni e tre mesi (43 anni e tre mesi per gli uomini). L'adeguamento riguarda anche gli altri canali di uscita o prestazioni previdenziali, e verrà formalizzato da un decreto direttoriale Economia-Lavoro ovvero un atto cui farà seguito anche l'aggiornamento dei coefficienti di trasformazione con cui verranno calcolate le nuove pensioni future. All'orizzonte è previsto un calo di questi parametri intorno al 2% che servirà per garantire l'equivalenza attuariale tra gli assegni liquidati prima e dopo la correzione dei requisiti.

Le pensioni future saranno più pesanti, ma solo per i lavoratori che avranno continuato a versare contributi pieni anche nei 5 mesi aggiuntivi di lavoro.


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