di Marina Crisafi - Una rottamazione-bis delle cartelle di pagamento per dare una chance agli oltre 400mila contribuenti rimasti fuori dalla prima "sanatoria" ma anche per rimpinguare le casse statali in modo da far fronte alle nutrite misure per il 2018, previdenza e lavoro in primis. Sarebbe questa l'ipotesi in cantiere per la manovra di fine anno, secondo quanto riporta IlSole24ore.
La rottamazione-bis per reperire risorse
Dai tecnici di palazzo Chigi, rivela il quotidiano milanese, si sta mettendo a punto il menu di interventi da inserire nella legge di bilancio. Certo, un cantiere ancora aperto, ma con un nodo difficile da sciogliere: le risorse necessarie per far fronte alle misure già annunciate. E cioè in primis, i correttivi alle pensioni, l'aumento del fondo per il contrasto alla povertà, il taglio del cuneo per le assunzioni giovanili. Interventi per i quali servirebbero dai 13 ai 15 miliardi e che, dunque, spingono (quasi in via obbligatoria) verso l'ipotesi di una rottamazione-bis delle cartelle ex Equitalia, dalla quale potrebbero arrivare, scrive ancora IlSole24Ore, non meno di 4-5 miliardi.
Se dalla prima versione della "sanatoria", infatti, lo Stato ha incassato qualcosa come 1,8 miliardi, secondo il Mef, questa sarebbe solo una stima che sarà rivista necessariamente al rialzo, facendo chiudere i conti nel 2018 con oltre 7 miliardi.
Da qui, l'ipotesi di offrire una seconda chance ai circa 400mila cittadini tagliati fuori dalla prima edizione (per errori formali, per rate non pagate, ecc.).
E-fattura obbligatoria anche tra privati
Un altro punto fermo del pacchetto fiscale in manovra sarebbe quello di estendere l'obbligo della e-fattura anche tra privati. L'estensione dell'obbligo, oggi già in vigore per i fornitori della pubblica amministrazione, anche ai rapporti tra privati, dovrebbe fruttare allo Stato, secondo le stime iniziali, risorse pari a 1,5-2 miliardi.
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