Ripudiata dal marito nel 1992 ed esclusa, in base al diritto islamico, dalla tutela dei figli minori, una donna islamica, Jemaa Merkous, arrivata in Italia dal Marocco per motivi di lavoro, si e' vista riconoscere dalla Corte di Cassazione il diritto a ricongiugersi con i figli Manal e Mohamed cresciuti nel frattempo da una zia. La Prima sezione civile (sentenza 12169 depositata il 9 giugno) ha infatti respinto il ricorso del Viminale e della Farnesina per i quali 'le diverse tradizioni culturali del mondo islamico rispetto a quelle occidentali, giustificano pienamente la disciplina positiva del diritto di famiglia che attribuisce compiti diversi ai due genitori ma nonviola l'art. 29 della Costituzione' ne' 'l'ordine pubblico internazionale'. Per la Suprema Corte, poco importa quello che prevede la 'Moudawana', vale a dire il Codice dello stato e delle persone e delle successioni vigente nel Regno del Marocco. La donna islamica, infatti, per piazza Cavour ha il diritto di ottenere il ricongiungimento con i figli 'per curare meglio la loro crescita ed educazione, gia' provvedendo da sola al loro sostentamento e mantenimento, nel disinteresse del padre'.

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