L'Antitrust infligge una multa da 300mila euro all'operatore della telefonia e impone cambiamenti al 133

di Marina Crisafi - Non c'è pace per la Tre. Sanzionata nei giorni scorsi per le connessioni involontarie alla segreteria telefonica (leggi: "Telefonia: Vodafone e Tre dovranno rimborsare i clienti"), torna ad essere sotto la lente dell'Antitrust per violazioni perpetrate con il proprio call center. Un servizio che, per il Garante per le comunicazioni, è un "autentico labirinto" fatto di risposte automatiche, non disponibile ad accogliere i reclami telefonici dei clienti ma solo fax, insomma senza operatori fisici, in "carne ed ossa" che siano disposti ad ascoltare le esigenze degli utenti.

Per l'Agcom, il 133, quindi, non risponde ai requisiti di qualità richiesti, essendo un albero troppo ramificato che costringe il cliente ad arrampicarsi da una parte all'altra per raggiungere il proprio scopo, con grandi perdite di tempo, senza dare il diritto di parlare con un operatore.

A nulla serve la difesa della società che sostiene che i reclami sono risolti in tempi record, il mix di violazioni vale alla Tre oltre alla strigliata una multa da 300mila euro.

L'operatore ora avrà 60 giorni di tempo per ricorrere innanzi al Tar.


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