Da un sondaggio condotto dall'Istat con riferimento all'anno 2015 è emerso un dato interessante per la giustizia: circa un italiano su dieci ha sostenuto una causa civile. Tale tendenza, più in particolare, si registra prevalentemente nel Nordest d'Italia.
In generale, è la visione del sistema giudiziario che esce completamente negativa dal report: la maggior parte dei cittadini, infatti, lo boccia in maniera netta.
I motivi?
I tempi della giustizia sono eccessivamente lunghi e i costi da sostenere per affrontare una causa sono esagerati. Con la conseguenza che il 52% dei soggetti intervistati dall'Istat ha dichiarato di essere poco o per niente soddisfatto del funzionamento della macchina.
Ma in quale parte dell'Italia si è più litigiosi?
Il primato, in linea generale, è del nord-est della penisola, dove si registra il 12,9% di contenziosi civili. Seguono i cittadini meridionali e coloro che abitano le isole.
Tuttavia il dato più preoccupante che è emerso dal sondaggio è la disinformazione di coloro che sono costretti ad intraprendere un contenzioso civile: basti pensare che meno del 30% degli intervistati era a conoscenza dei tempi (ovviamente approssimativi) di durata di una causa e dell'ammontare dei costi da sostenere.
Senza considerare che sono ancora molti i cittadini che non conoscono gli strumenti alternativi al contenzioso, costituiti dalle forme di risoluzione stragiudiziale delle controversie come l'arbitrato e la mediazione civile. Mentre proprio questi, spesso e volentieri, si rivelano molto più utili e vantaggiosi, sia in termini di tempo che di spese, rispetto al contenzioso in tribunale.
Ma quali sono state le proposte di miglioramento avanzate dai cittadini sul sistema giustizia? Quali gli aspetti che andrebbero modificati?
Anche questo aspetto è stato oggetto di intervista.
A tal proposito è emerso, ad esempio, che tra i motivi che generano malcontento vi è la scarsa attenzione dei magistrati rispetto alle problematiche sottoposte al loro esame.
Sono tre su dieci, infatti, gli intervistati che pretendono dai giudici un'attenzione maggiore alle ragioni delle parti e che ritengono che essi non siano imparziali come dovrebbero assolutamente essere (per approfondimenti, leggi: "Magistrati: i 5 peggiori vizi che rendono furibondi gli avvocati" e "Il magistrato ideale visto dagli occhi di un avvocato").