Il Governo lavora agli emendamenti alla legge di stabilità, riservando particolare attenzione agli interventi di natura fiscale. L'idea di base muove dall'eliminazione del taglio dell'Irpef a favore di un amento delle detrazioni per lavoratori dipendenti, pensionati e famiglie.

Mediante l'eliminazione del taglio di un punto dell'Irpef, il Governo

otterrà una maggiore disponibilità finanziaria pari a 4,2 miliardi di euro. Tale risparmio scongiurerebbe in primo luogo di evitare l'aumento dell'aliquota del dieci per cento dell'IVA, ma non potrà consentire l'aumento dell'aliquota attuale del 21%, che aumenterà da luglio del prossimo anno al 22%.

Le misure allo studio prevedono l'aumento della detrazione per lavoro dipendente, impropriamente detta riduzione del cuneo fiscale. Si tratta, in altri termini, di intervenire sulla differenza fra quanto pagato dal datore di lavoro in busta pagata e quanto effettivamente percepito dal dipendente. Lo sconto sull'imposta lorda dovuta da chi svolge un lavoro dipendente verrebbe in tal modo aumentato, producendo l'effetto di ridurre l'imposta dovuta. Sembra tuttavia che il beneficio potrà essere riconosciuto solo ai lavoratori dipendenti con reddito inferiore a 55 mila euro, considerate le scarse risorse disponibili, esso si aggira infatti intorno a circa 1 miliardo di euro. Per tutti i lavoratori autonomi,le imprese e i pensionati il beneficio potrà essere riconosciuto a partire dal 2014.

Attualmente i pensionati, possono beneficiare di detrazioni fiscali

in misura diversa a seconda dell'età.
Per i contribuenti che fino al 31 dicembre dell'anno di imposta non avevano compiuto i 75 anni di età e con un reddito complessivo non superiore a 7.500 euro, la detrazione era di 1.725 euro da rapportare ovviamente ai giorni di pensione.
Per i pensionati che percepivano invece un reddito da 7.500 a 15.000 euro, potevano calcolare il quoziente di detrazione facendo il rapporto tra (15.000- Reddito netto)/7.500 e utilizzando tale valore per il calcolo dello sgravio fiscale.
Chi invece percepiva una pensione superiore tra i 15.000 e i 55.000 euro procedeva allo stesso modo variano il numeratore e denominatore (sostituendo 55.000 e 40.000 rispettivamente).
Per i cittadini che avevano superato i 75 anni, c'erano delle correzioni da apportare.

Con la nuova legge di stabilità queste detrazioni saranno soggette a cambiamenti che, come già detto, partiranno dal 2014.

Cambiano anche le detrazioni per i figli a carico. Fissate a ottocento euro di base, aumentano a novecento euro se i figli hanno un'età inferiore a tre anni e a oltre mille euro se disabili.
Occorre tuttavia avere un reddito non superiore a 95 mila euro annui per i nuclei con un solo figlio, e non superiore a 110 mila euro per quelli con due figli. Anche il diritto alla detrazione per il coniuge, fissata a ottocento euro base, non sarà riconosciuto se il reddito annuo supera ottantamila euro.

Si annunciano inoltre modifiche per la franchigia di 250 euro, introdotta dal disegno di legge di stabilità per i redditi superiori a 15 mila euro annui, prima di tutto per le spese mediche. Due sono le possibilità allo studio: o che esse siano completamente escluse dalla franchigia, o che esse siano considerate globalmente e non per singola prestazione. Fino ad oggi, le spese sanitaria erano detraibili per il 19% con una franchigia di 129,11 euro.

Quanto al tetto di tre mila euro, previsto nel disegno di legge quale limite massimo per le detrazioni, è allo studio un emendamento per eliminarlo per alcune voci di spesa, in primo luogo per gli interessi passivi dei mutui.

Dovrebbe essere definitivamente eliminata la deroga allo Statuto dei Contribuenti, contenuta nel disegno di legge, relativa alla retroattività delle norme riguardanti sia la franchigia di 250 euro sia il tetto massimo di tremila euro per le deduzioni e le detrazioni d'imposta.

Il piano sulle detrazioni volto a favorire i redditi più bassi è ancora in fase di discussione; la prossima settimana Camera dei Deputati e Senato saranno chiamati a votare il disegno di legge, ma restano ancora piccole questioni da risolvere. Il relatore del PD Beratta sottolinea che i tre miliardi risparmiati da distribuire nel 2014, oltre a una piccola parte nel 2015, andrebbero "spalmati" a favore dei lavoratori dipendenti. Parere diverso quello del relatore del PDL Brunetta, a parere del quale tutta la cifra deve essere utilizzata esclusivamente per l'accordo sulla produttività.
Tra qualche giorno si capirà quindi il destino della nuova Legge di Stabilità.


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