Via libera a 'ti spacco il cu..'. Un'espressione che, d'ora in poi, si potra' utilizzare per difendersi sul lavoro. Anche se 'volgare', l'espressione - sancisce la Corte di Cassazione - non costituisce una 'minaccia', neppure se indirizzata al datore di lavoro. Il motivo? 'Ti spacco il cu.. -dice piazza Cavour- non viene certamente intesa alla lettera, ma assume un significato evocativo di una dura sanzione, o comunque reazione' che resta pur 'sempre nel linguaggio figurato'. Dunque non ha in se' nulla di minaccioso e non costituisce reato. Il caso: Guido G, guardia giurata presso un'azienda di Fermo, stanco delle 'ritorsioni' cui era sottoposto, aveva incaricato due colleghi di riferire ai datori di lavoro, Dino A. e Flavia F., che avrebbe loro 'spaccato il cu..'. Una frase senza dubbio 'minacciosa' e meritevole di condanna penale secondo il Tribunale di Fermo che aveva condannato Guido per il reato di minaccia.

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