Federconsumatori considera le prime stime relative al PIL del 2012 al pari de "la scoperta dell'acqua calda": secondo l'associazione, infatti, sarebbe sufficiente guardare l'entità del potere d'acquisto delle famiglie e l'andamento dei consumi per comprendere la drammaticità delle prospettive economiche del paese. Attraverso il comunicato Federconsumatori ha messo particolarmente in evidenza come i consumi siano in forte calo anche nel settore alimentare, che solitamente non viene mai intaccato dalla crisi: i dati parlano di una diminuzione del 4,8% nel 2011, che in termini monetari ammonta a -6,3 miliardi di euro, con una spesa ridotta di 264 euro annue a famiglia. In diminuzione dal 2009 anche l'indebitamento nel settore del credito a consumo, poiché le incertezze economiche causate da licenziamenti e cassa integrazione
porterebbero le famiglie a non comprare più, neppure a rate, con conseguenze pessime secondo Federconsumatori per l'intera economia: il PIL potrebbe quindi rivelarsi ancora più al di sotto delle stime che lo attesterebbero al -2%. "Per evitare questa drammatica prospettiva è urgente metter in campo strumenti per il rilancio dell'economia, basato su investimenti per la ricerca e l'innovazione, oltre che misure per il recupero del potere di acquisto a vantaggio esclusivamente delle famiglie a reddito fisso", sostiene Federconsumatori, che invita nuovamente il Governo a non prendere in considerazione l'ipotesi di aumentare l'IVA a settembre.

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