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L'Ungheria nell'attuale contesto politico-economico di crisi internazionale, al centro in questi giorni di un deciso attacco politico-mediatico, pari e superiore a quello subito negli ultimi mesi dall'Italia, è un Paese particolarmente attraente e privilegiato per lo sviluppo di attività industriali e di servizi, specie nei settori della distribuzione e commercializzazione di beni, nella logistica e nei trasporti. L'Ungheria per superare gli effetti della crisi internazionale ha posto in essere una serie di misure atte a migliorare la competitività del proprio sistema economico, con una politica di incentivazione per le imprese accompagnata da una tassazione sul reddito molto vantaggiosa.
Tali scelte di politica economica hanno contribuito alla realizzazione di un ambiente ottimale per la delocalizzazione/centralizzazione delle attività di programmazione, organizzazione e gestione di attività di distribuzione commerciale, di coordinamento e sincronizzazione di fasi produttive svolte da terzi nell'area, di approvvigionamento e fornitura di materie prime e/o prodotti finiti anche provenienti da Paesi terzi, quali, ad esempio, la Cina e, più in generale, il sud est asiatico.
I fattori di competitività con particolare riferimento a progetti che prevedano lo svolgimento di attività di natura commerciale e/o logistica, in estrema sintesi, possono essere così riassunti:
a) Paese membro della UE e, quindi, facente parte del territorio doganale dell'Unione Europea, con conseguente assenza di vincoli e/o oneri doganali sul commercio tra l'Ungheria e gli altri Paesi UE e applicazione dei dazi e della normativa doganale comunitaria per importazioni e/o esportazioni da e verso Paesi Terzi principali vantaggi competitivi offerti dal Paese;
b) Regime fiscale di particolare interesse:
I. l'imposta societaria sugli utili é pari al 10% sullo scaglione di reddito da 1 a 500.000.000 HUF (pari al cambio attuale a circa € 1.580.000,00) ed al 19% sugli utili eccedenti i 500.000.000 HUF,
II. riduzione del 50% della base imponibile in relazione ai ricavi derivanti da royalties,
III. regime fiscale di un Paese membro dell'UE, conforme all'acquis comunitario e che non può essere pertanto discriminato da norme antielusive degli altri Paesi comunitari;
IV. possibilità di ottenere agevolazioni fiscali per investimenti, conformemente all'acquis comunitario; c) Possibilità di mantenere e gestire conti correnti in Euro o in altre valute;
d) Paese di indubbia importanza e centralità sotto il profilo geografico e geopolitico e dei trasporti e della logistica (si ricorda la presenza sul territorio di numerosi corridoi europei, fra cui il V);
e) Paese che gode di ottime relazioni politiche, commerciali, industriali e diplomatiche con la Cina, nonché ove vive un'attiva comunità commerciale cinese e che offre buone opportunità di interscambio con la Cina;
f) Paese che gode, per il periodo di programmazione 2007-2013, degli importanti stanziamenti rappresentati da fondi europei, con particolare riferimento anche all'attività logistica.
A disposizione per i lettori interessati ad ulteriori approfondimenti.
Avv. Davide Sacco
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