La CGIL, nel corso del presidio promosso per fare 'pressione' contro il decreto con il quale si vorrebbero dettare nuove regole per i rimpatri e stabilire l'allungamento fino a 18 mesi per la permanenza nei Cie, ha denucniato che il provvedimento è "un vero e proprio obbrobrio giuridico'. La protesta del sindacato, spiega Pietro Soldini, responsabile Immigrazione della Cgil, vuole inviare al governo
e all'intero Parlamento "l'ennesimo appello a ripensare i provvedimenti sull'immigrazione, adottando un spirito di maggiore razionalita' e di semplice buon senso'. Secondo il sindacato le attuali politiche in tema di immigrazione sarebbero sbagliate "come dimostrano le diverse proteste in altrettanti Cie del paese', e per questo la CGIL chiede che 'ci si doti di una rete vera di centri di accoglienza che siano degni di questo nome e che si adottino le direttive europee per dare un segnale di civilta' e di efficienza'.

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