Con la sentenza n. 6681/2011 la Cassazione, terza sezione civile ha condannato al risarcimento del danno la Consob, Commissione Nazionale Società e Borsa, in favore di 130 risparmiatori. Secondo i giudici di Piazza Cavour, la Consob non è soltanto un'autorità indipendente il cui compito si esaurisce nella vigilanza del mercato dei valori ma è un soggetto che, sulla base del principio del "neminem laedere", è tenuta alla tutela dei risparmiatori, pena il risarcimento del danno, come avvenuto nel caso di specie. In particolare, la Consob è stata condannato a risarcire 130 risparmiatori "per la perdita totale degli investimenti effettuati su sollecitazione della Società servizi finanziari amministrativi dal luglio 1990 e fino al novembre 1992, e della Sfa commissionaria dal marzo 1990 al maggio 1992". rigettando il ricorso dalla Consob, i giudici hanno chiarito che "l'attività della pubblica amministrazione, e in particolare della Consob, ente pubblico di garanzia, di controllo e vigilanza sul mercato dei valori mobiliari e sulla raccolta finanziaria
del risparmio, deve svolgersi nei limiti e con l'esercizio dei poteri previsti dalle leggi speciali che la istituiscono, ma anche della norma primaria del neminem laedere, in considerazione dei principi di legalità, imparzialità e buona amministrazione dettati dall'art. 97 della Costituzione in correlazione con l'art. 47 prima parte della Costituzione".
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