La Corte di Appello di L'Aquila è tornata a pronunciarsi in materia di equa riparazione per eccessiva durata del processo in un decreto del febbraio 2010
La Corte di Appello di L'Aquila tornando a pronunciarsi in materia di equa riparazione per eccessiva durata del processo in un decreto del febbraio 2010 ha osservato che il danno morale "costituisce conseguenza tipica del prolungarsi del giudizio oltre i termini di ragionevole durata e non può essere oggetto che di valutazione equitativa, nell'operare la quale occorre attenersi in linea di massima al metro di valutazione della CEDU in casi analoghi". Sulla scorta di tali premesse la Corte ha ritenuto equo liquidare in favore di una ricorrente, per la durata di un giudizio solo di primo grado pari a quindici anni, un indennizzo di € 1.000,00 per ciascun anno di durata del procedimento "eccedente" il limite di ragionevolezza indicato, in base ai parametri desumibili dalla giurisprudenza CEDU, in anni cinque, stante la complessità delle questioni giuridiche affrontate nel caso di specie (riduzione testamentaria e divisione dell'asse ereditario fra plurimi coeredi).

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