Anche se si è clandestini, si può rimantere nel territorio italiano "con un permesso di soggiorno temporaneo" nel caso in cui vi siano dei figli minorenni. Parola di Cassazione. I giudici della Corte hanno evidenziato, infatti, che "per un minore, specie se in tenerissima eta', subire l'allontanamento di un genitore, con conseguente impossibilita' di avere rapporti con lui e di poterlo anche soltanto vedere" costituisce "un sicuro danno che puo' porre in serio pericolo uno sviluppo psicofisico, armonico e compiuto". Sulla scorta di questa motivazione la prima sezione civile della Corte (ordinanza 823/2009) ha accordato un permesso temporaneo di due anni ad un padre clandestino che aveva chiesto di restare a Milano per poter rimanere vicino ai suoi figli. In precedenza la Corte d'Appello di Milano aveva negato questa possibilità ma contro l'espulsione il clandestino ha proposto con succeso ricorso in Cassazione. La suprema Corte, nel condedere la possibilità di restare in italia per due anni ha chiarito che "non si puo' ritenere che l'interesse del minore venga strumentalizzato al solo fine di legittimare la presenza di soggetti privi dei requisiti dovuti per la permanenza in Italia". E' vero piuttosto che l'articolo 31 del decreto legislativo
286 del '98 riconosce "allo straniero adulto la possibilita' di ottenere un permesso di soggiorno, necessariamente temporaneo o non convertibile in permesso per motivi di lavoro". Si tratta di una disposizione favorevole all'immigrato irregolare che deve essere considerata come "una incisiva protezione del diritto del minore alla famiglia e a mantenere rapporti continuativi con i genitori".

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