Si deve al movimento femminista la riflessione sul ruolo e sull'immagine della donna nella società, l'elaborazione di un percorso di liberazione e la denuncia della sua condizione di vittima predestinata di ogni tipo di aggressione: a casa, nel mondo del lavoro, per strada. E allora, di fronte all'aumento dei casi di stupro registrati dalla cronaca, quali sono i principi e gli strumenti per affermare il diritto di ogni persona a non subire, nel contatto con gli altri, interferenze che altrino in modo rilevante la sua tranquillità? Si pensi alla favola dei due porcospini: in una gelida giornata d'inverno due porcospini tremanti per il freddo si strinsero l'uno all'altro per riscaldarsi, ma si accorsero che si pungevano reciprocamente con i loro aculei. Allora si separarono, ma ricominciarono a sentire ancora il gelo. Dunque provarono cambiando ripetutamente posizione per non farsi male, finché non riuscirono a trovare la giusta distanza che consentiva loro di scambiarsi un po' di calore senza pungersi troppo. Così anche la legge deve trovare la giusta distanza affinché la libertà di ciascuno non oltrepassi quella altrui. Partendo da queste premesse ideali l'autore analizza criticamente l'evoluzione delle norme, dalla legge del '96 sulla violenza sessuale, a quelle a tutela dei minori, fino al recentissimo Decreto Legge del 23 febbraio 2009, n. 11 che ha introdotto il reato di stalking.


- Prezzo: € 16.15
- Edizioni Giuridiche Simone 2009
- Pagine 208

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