Se c'è bisogno di difendere il proprio posto di lavoro è possibile utilizzare toni ed espressioni "sopra le righe" senza per questo incorrere nel reato di ingiuria. Lo ha chiarito la Corte di Cassazione (Sentenza n. 37104/2008) spiegando che nel caso in cui sono in ballo 'temi di capitale importanza' il fatto non può considerarsi illecito. La Corte ha così annullato una condanna per ingiuria inflitta da un giudice di pace
ad un infermiere che aveva dato della bugiarda ad una signora. La donna infatti lo aveva rimpiazzato con un altro infermiere ritenendo il suo servizio insufficiente. Secondo la Cassazione l'utilizzo di toni "elevati" e normalmente ingiuriosi diventa lecito se detti nel contesto di discussioni di capitale importanza . Tra i due protagonisti della vicenda era nato un contrasto verbale piuttosto acceso in relazione alle modalita' con cui era stato eseguito l'incarico di infermiere nei riguardi del marito della parte offesa. La signora aveva ritenuto insufficiente il servizio prestato e si era rivolta ad un altro infermiere. Sentendosi rimpiazzato, l'uomo per tutelare il suo lavoro le aveva dato della "bugiarda" ed il caso è finito davanti al Giudice di Pace. Contro la condanna l'infermiere ha fatto ricorso in Cassazione spiegando che non c'era valenza offensiva nell'espressione utilizzata per difendere il proprio posto di lavoro. Gli Ermellini gli hanno dato ragione annullando la sentenza.
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