I nuovi interventi di prevenzione operati e impatti sul corporate compliance


Nel 2025 l'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha consolidato una serie di interventi di natura guideline-oriented e enforcement-compatible che segnano un significativo policy upgrade del suo ruolo anche nel contesto societario. Tali iniziative non si limitano alla tradizionale vigilanza sugli appalti pubblici, ma mostrano una progressiva espansione verso profili di corporate governance, risk management e internal controls applicabili alle società - pubbliche e partecipate - con implicazioni rilevanti per il sistema di compliance interno delle imprese.

Gli interventi operati

Un primo rilevante intervento riguarda l'adozione delle Guidelines ANAC n. 1/2025 sul whistleblowing interno (Resolution n. 478/2025), che forniscono un framework operativo chiaro su come progettare, implementare e operate internal reporting channels in conformità alla legge nazionale di recepimento della EU Whistleblowing Directive (Decreto Legislativo n. 24/2023). Le Linee guida, frutto di un'estesa public consultation, incidono direttamente sulle organizational compliance practices delle società, imponendo standard stringenti di confidentiality, report lifecycle management e follow-up procedures delle segnalazioni.

In ambito di corporate governance, l'ANAC ha altresì espresso pareri su istituti quali il divieto di pantouflage e il conflitto di interessi nel rapporto tra società madre e controllate in house, sottolineando l'importanza di meccanismi trasparenti di role segregation e governance protocols per prevenire potenziali integrity breaches nelle società a controllo pubblico. Tali pareri, pubblicati nel corso del primo semestre 2025, rappresentano un ulteriore soft-law instrument per orientare l'interpretazione delle norme anticorruzione applicabili anche al contesto societario.

Un altro focus strategico dell'Autorità è la vigilanza su inconferibilità e incompatibilità di incarichi nelle società partecipate, con un policy statement che limita il mandato del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza (RPCT) a un massimo di due mandati consecutivi. Questo rotation policy rafforza gli obiettivi di independence e riduzione del rischio di *captured governance* nei soggetti corporate soggetti a vigilanza.

Parallelamente, l'ANAC sta aggiornando gli orientamenti operativi per la pianificazione strategica anticorruzione attraverso indicazioni per i PIAO, con specifica sezione dedicata ai corruption risk and transparency profiles, in vista dell'aggiornamento del Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) 2025 e della successiva programmazione triennale 2026-2028. Tali linee di indirizzo supportano le società pubbliche e partecipate nell'integrare criteri risk-based e compliance-oriented nei loro processi di strategic planning.

Infine, la partecipazione dell'ANAC alla Presidenza dell'European Network for Public Ethics (ENPE) testimonia il progressivo alignment con best practices europee in materia di conflict of interest oversight e corporate integrity policy. Questo coinvolgimento internazionale rafforza il ruolo dell'Autorità come hub di regulatory convergence tra modelli nazionali e standard sovranazionali.

Nel complesso, tali interventi consolidano il posizionamento dell'ANAC non solo come regulator della compliance anticorruzione nel settore pubblico, ma anche come attore chiave nell'anti-corruption ecosystem delle società a controllo pubblico e dei sistemi di corporate compliance più ampi, con impatti diretti su governance frameworks, reporting channels, risk assessment methodologies e internal control systems.


Dott. Alessandro Pagliuca

Avvocato abilitato all'esercizio della professione forense

Esperto in Compliance Aziendale, Anticorruzione e Whistleblowing

Master in Sistemi di Gestione, Risk Assessment e Compliance

(ISO 31000, Modelli 231/2001, GDPR, Antiriciclaggio e Corporate Governance)

alessandropagliuca12@gmail.com


Foto: 123rf.com
Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: