La Cassazione ha chiarito che un operatore dell'isola ecologica è incaricato di pubblico servizio e nei suoi confronti è configurabile il reato di pericolo
La quarta sezione penale, con la sentenza n. 8391 del 4 marzo 2025 (data udienza 17.01.2025) ha chiarito che gli operatori ecologici che svolgono mansioni di custodia e vigilanza dell'isola ecologica, nonché funzioni valutative in merito alla natura dei rifiuti conferiti, rivestono la qualifica di incaricati di pubblico servizio.
La vicenda trae origine dalla decisione del Tribunale del riesame di Napoli con cui veniva confermata l'ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, in relazione al reato di peculato, nei confronti di tre operatori ecologici i quali, nella loro qualità di addetti all'isola ecologica, si erano impossessati di rifiuti nobili ivi conferiti per poi cederli a terzi in cambio di denaro.
La Suprema Corte, chiamata a decidere sul ricorso proposto dai tre operatori, ha ritenuto priva di vizi la conclusione del Tribunale del riesame in considerazione dei compiti affidati ai ricorrenti che non erano limitati all'espletamento di mere attività esecutive e materiali ma presupponevano "a monte una valutazione discrezionale in ordine alla tipologia e natura del conferimento e a valle l'autonoma decisione di non accettare il conferimento dei rifiuti non conformi alla normativa".
Ne deriva, dunque, il principio secondo cui gli operatori ecologici che esercitano un potere valutativo e decisionale sono, secondo le Corte, incaricati di pubblico servizio nei confronti dei quali è configurabile il reato di peculato.
Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: