Sui prezzi dei carburanti l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha chiesto informazioni alle principali compagnie petrolifere

Caro carburanti, l'inchiesta della Procura di Roma

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Prezzi lievitati nel giro di poco tempo. Per un motivo non ben comprensibile e che non si basa su dati apparentemente reali. Dopo tante sollecitazioni da parte delle associazioni dei consumatori a volerci vedere chiaro è l'Autorità garante della concorrenza e del mercato. Come riferisce un comunicato stampa della stessa Antitrust. A lanciare il sasso nello stagno e ad agitare le acque erano state le dichiarazioni del ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, che, a proposito dei prezzi di carburanti ed energia, ha parlato di «colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini». Da qui la decisione della Procura di Roma di aprire un fascicolo di indagine. Un procedimento al momento contro ignoti senza indagati e senza ipotesi di reato per «verificare le ragioni di tale aumento ed individuare eventuali responsabili» fanno sapere dalla Procura.

La denuncia delle associazioni di consumatori

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Al lavoro anche le organizzazioni dei consumatori, che stanno raccogliendo prove e documentazione e che chiedono il coinvolgimento della Guardia di Finanza e controlli nelle aziende. Sui listini prezzi fuori controllo Codacons ha presentato un esposto all'Antitrust e a 104 procure italiane «Se non si ferma la speculazione, e non si pone un tetto ai listini, ulteriori aumenti finiranno per rimangiarsi tutti i tagli fiscali di Iva e accise sui quali la politica sembra pronta ad agire.»

Caro carburanti, l'antitrust vuol vederci chiaro

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Dopo l'aumento dei prezzi della benzina e del gasolio che si è registrato negli ultimi giorni e dopo le tante denunce ricevute, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha notificato lo scorso 18 marzo 2022, dettagliate richieste di informazioni alle maggiori compagnie petrolifere grazie anche all'aiuto della Guardia di Finanza. Lo scopo è approfondire le ragioni di tali aumenti e valutare la sussistenza di spazi per un possibile intervento circoscritto soltanto all'ipotesi di un'eventuale violazione delle norme in materia di abuso di posizione dominante o di intese restrittive della concorrenza. Continua, come nei primi mesi della pandemia, il lavoro di monitoraggio dell'Antitrust sugli incrementi di prezzo che si registrano a volte durante le fasi di crisi e a verificare che tali fenomeni non siano frutto di comportamenti restrittivi della concorrenza.


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