Rigettata dal Tar la sospensione per i provvedimenti che hanno escluso i figli dal nido e dall'asilo perché i genitori non hanno indossato la mascherina

Bimbi fuori dal nido e dall'asilo se i genitori non mettono la mascherina

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La salute è un diritto fondamentale da tutelare attraverso il rispetto per principio di solidarietà sancito a livello costituzionale anche nella sua dimensione pubblica, tanto più in un periodo emergenziale come quello determinato dal Covid 19. Va quindi respinto il ricorso cautelare dei genitori finalizzato a ottenere la sospensione e il successivo annullamento dei due provvedimenti con i quali il Comune di Modena ha espulso i due figli dal nido e dalla Scuola d'infanzia, per il mancato rispetto da parte dei genitori del patto di responsabilità reciproca che impone ai familiari dei bambini e al personale scolastico d'indossare la mascherina e di rispettare il distanziamento. Questa la decisione contenuta nell'ordinanza n. 444/2021 del Tar di Bologna (sotto allegata).

I genitori chiedono sospensione e annullamento dei provvedimenti

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La vicenda ha inizio quando due genitori, in proprio e nella qualità di soggetti esercenti la responsabilità genitoriale di due minori, ricorrono contro il Comune di Modena e nei confronti del Ministero dell'Istruzione per chiedere l'annullamento e la preventiva sospensione dell'efficacia di due provvedimenti dell'Ente, Settore Servizi educativi e pari opportunità Ufficio Segreteria Settore Servizi Educativi con i quali i due figli minori sono stati dimessi dal nido e dalla scuola d'infanzia.

Ricorso respinto: violato il patto di responsabilità reciproca

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Il Tar adito rileva che i provvedimenti di esclusione dei figli minori dal nido e dalla scuola d'infanzia sono stati emanati perché i due genitori avrebbero violato il "patto di responsabilità reciproca" che fa parte del Protocollo Salute e Sicurezza nelle scuole Covid 19 del 28 agosto 2020, firmato dai ricorrenti, insieme alla direttrice, alle educatrici e ai collaboratori scolastici.

Il Patto impegna i sottoscrittori "... ad adottare, anche nei tempi e nei luoghi della giornata che il figlio non trascorre a scuola comportamenti di massima precauzione circa il rischio di contagio."

Impegno che i ricorrenti non avrebbero rispettato poiché dai verbali della polizia municipale depositati i genitori dei minori in diverse occasioni avrebbero violato le disposizioni sul distanziamento e sull'obbligo d'indossare i dispositivi di protezione individuale.

Comportamenti che l'amministrazione ha imposto alla luce del DPCM del 2 marzo 2021 pro tempore vigente, che ha attuato il Dl n. 22/2021, convertito nella legge n. 74/2020 e contenente "Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19".

Non è possibile procedere quindi alla sospensione dei provvedimenti impugnati in quanto i genitori sono consapevoli di aver violato il patto di responsabilità reciproca finalizzato a tutelare diritti fondamentali e inderogabili sanciti dagli articoli 2 e 32 della Costituzione a tutela della salute, che ha una dimensione collettiva e quindi richiede il rispetto del principio di solidarietà.

Per quanto riguarda invece il periculum in mora il Tar di Bologna rileva il prevalente interesse pubblico a contenere il contagio in un contesto ancora emergenziale e l'interesse dell'Amministrazione a continuare a garantire i servizi scolastici. Alla luce delle suddette valutazione il ricorso cautelare dei due genitori viene respinto.

Scarica pdf Tar Bologna ordinanza n. 444/2021

Foto: 123rf.com
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