L'intenzione di Draghi è di mantenere fede agli impegni presi in Europa con il Pnrr e di eliminare i cosiddetti "oneri impropri"

Canone Rai, gli obiettivi del Governo

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Il governo Draghi vira per l'esclusione del canone Rai dalla bolletta elettrica. Così il premier italiano intende mantenere l'impegno preso nel Recovery Plan con l'Unione Europea, relativo alla cancellazione dei cosiddetti oneri impropri dai costi dell'energia. La norma farebbe parte del disegno di legge sulla concorrenza di cui si discuterà nei prossimi giorni in Consiglio dei ministri. Il cambiamento tuttavia potrebbe però seguire anche un iter parlamentare.

Canone Rai in bolletta dal 2015

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Il cambiamento, ossia l'inserimento della tassa in bolletta era stato voluto dal Governo Renzi con la Legge di Stabilità nel 2015 per contrastare l'evasione dell'imposta per la tv pubblica. Decisione che aveva portato ad un aumento dei costi della fattura sull'energia: 9 euro al mese per 10 mesi (90 euro in totale all'anno).

Di preciso nel contratto inviato all'Ue, il nostro Paese si impegna a cancellare l'obbligo per le compagnie che vendono elettricità di «raccogliere tramite le bollette somme che non sono direttamente correlate con l'energia». Tra di esse anche il canone Rai. La decisione del Governo potrebbe però slittare perché, se da un lato è vero che secondo gli accordi con Bruxelles, l'approvazione in Cdm dovrà avvenire entro fine luglio, per l'adozione definitiva c'è tempo fino a dicembre 2022.

Canone Rai, gli altri oneri impropri

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Il canone Rai non è l'unico onere improprio presente dentro la bolletta e sul quale il Governo dovrà decidere. Ci sono anche le misure di compensazione territoriale, la messa in sicurezza del nucleare, il sostegno alla ricerca di sistema oppure le agevolazioni tariffarie riconosciute per il settore ferroviario. A stretto giro è arrivata in una nota anche la reazione dell'Unione sindacale giornalisti Rai che chiarisce "La discussione sul canone in bolletta dimostra che non esiste futuro per la Rai se non si risolve la questione della certezza delle risorse. Come è noto, non abbiamo né totem né tabù: quello che ci interessa è che finalmente il Servizio Pubblico abbia risorse certe, di lunga durata, autonome e indipendenti. In modo da poter fare un serio piano industriale, senza dipendere anno per anno dal governo di turno".


Foto: 123rf.com
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