Tutti gli iscritti dovranno agire con rispetto e considerazione nei confronti di colleghi e organi istituzionali e preservare l'immagine e il decoro della professione

Commercialisti, aggiornato il Codice deontologico della professione

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Commercialisti e social, dal primo aprile cambiano le regole. Come si legge sul sito Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili è stato aggiornato il Codice deontologico della professione, apportando una modifica all'art. 39 riguardo all'utilizzo dei social media da parte degli iscritti. L'articolo è stato riformulato precisando che, anche nel caso di utilizzo dei social network, l'iscritto deve agire con rispetto e considerazione e preservare l'immagine e il decoro della professione, assicurando l'osservanza dei doveri di integrità e comportamento professionale nonché il rispetto dei colleghi e degli organi istituzionali di categoria. Le disposizioni di cui all'articolo 39, nel nuovo testo riformulato, entreranno in vigore il prossimo 1° aprile.

Commercialisti, correttezza dentro e fuori la professione

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A fornire ulteriori chiarimenti ci pensa il vicepresidente della categoria, Giorgio Luchetta che ricorda come il Codice deontologico dei commercialisti detti le regole comportamentali cui l'iscritto deve conformare il proprio comportamento. In questo caso, non solo dal punto di vista professionale, bensì «in ogni circostanza e, evidentemente, anche nel caso in cui utilizzi degli strumenti social per condividere pensieri, riflessioni, informazioni ed esperienze. L'uso massivo dei social media e il suo abuso hanno reso inevitabile una riflessione del Consiglio sull'opportunità di accrescere negli iscritti la consapevolezza del loro ruolo sociale anche in tale specifico contesto». L'obiettivo della modifica all'articolo 39 è proprio quello di «agevolare gli iscritti nel riconoscere con più immediatezza il comportamento deontologicamente corretto nell'approcciarsi a tali strumenti di comunicazione e condivisione sociale».

Commercialisti, Luchetta: «Non è sacrificato il diritto di espressione»

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Infine, il vicepresidente sottolinea che le nuove regole in vigore dal primo aprile non sacrificano «l'esercizio dei diritti fondamentali di pensiero ed espressione, riconosciuti a ciascun individuo, ma, anzi, garantisce che tali libertà possano essere pienamente esercitate in ogni contesto in un clima di vicendevole rispetto, lealtà e considerazione».


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