Porto assegnato è un'espressione utilizzata nel linguaggio comune per indicare che il pagamento del costo del trasporto di merci è a carico del destinatario

Articolo 1689 del codice civile

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In ambito giuridico, il porto assegnato viene in rilievo in particolar modo con riferimento a quanto sancito dall'articolo 1689 del codice civile, che si occupa di regolamentare i diritti del destinatario nascenti da un contratto di trasporto.

Il primo periodo del comma 2 di tale disposizione, infatti, sancisce che "Il destinatario non può esercitare i diritti nascenti dal contratto se non verso pagamento al vettore dei crediti derivanti dal trasporto e degli assegni da cui le cose trasportate sono gravate".

Tra i crediti cui si riferisce tale norma vi sono chiaramente il prezzo dovuto per il trasporto e quello dovuto per i beni trasportati.

Porto assegnato e porto affrancato

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A tale proposito, il porto assegnato si contrappone al porto affrancato: del primo, come detto, si parla quando è il destinatario a dover pagare i crediti nascenti dal contratto di trasporto, mentre del secondo si parla quando è il mittente a doverli soddisfare.

Porto franco con addebito

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Spesso, i contratti di trasporto prevedono una tipologia intermedia tra il porto assegnato e il porto affrancato vero e proprio: il porto franco con addebito in fattura.

Si tratta di un'opzione che si riservano le società che preferiscono scegliere personalmente il corriere al quale affidare le proprie spedizioni e che, quindi, pagano il trasporto, salvo poi addebitarlo al destinatario, inserendo la relativa voce in fattura.

Il contratto di trasporto

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Per completezza, ricordiamo che il trasporto è il contratto con il quale un soggetto, detto vettore, si obbliga a trasferire persone o cose da un luogo a un altro, dietro pagamento di un corrispettivo.

Per approfondimenti vai alla guida Il contratto di trasporto

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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