Il chabot dell'Associazione Coscioni per rispondere a tutte domande sulla violenza domestica. E da oggi la campagna di sensibilizzazione del Consiglio nazionale forense

Violenza sulle donne, i dati del 2020

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È una Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne con numeri ancora troppo alti (vedi il convegno dedicato da StudioCataldi.it alla giornata del 25 novembre). Nei primi dieci mesi del 2020 sono state 91 le donne uccise, con una media di una ogni tre giorni. Poche in meno rispetto alle 99 dello stesso periodo dell'anno scorso. I dati arrivano dal VII Rapporto Eures sul femminicidio in Italia, secondo cui a diminuire significativamente in realtà sono soltanto le vittime femminili della criminalità comune (da 14 a 3 nel periodo gennaio-ottobre 2020) ma resta stabile il numero dei femminicidi familiari (da 85 a 81) e, all'interno di questi, il numero dei femminicidi di coppia (56 in entrambi i periodi); in aumento (da 0 a 4) anche le donne uccise nel contesto di vicinato. In sintesi l'incidenza del contesto familiare nei femminicidi arriva nell'anno in corso al valore record dell'89%, superando il già elevatissimo 85,8% del 2019. Allo stesso modo all'interno del contesto familiare, i femminicidi consumati all'interno della coppia salgono al 69,1%, mentre erano il 65,8% l'anno passato.

Violenza sulle donne, la campagna di sensibilizzazione del Cnf

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"Tanti fili, Una Rete" è il titolo della campagna di sensibilizzazione che il Consiglio nazionale forense mette in rete da oggi sul proprio canale YouTube. Voci e volti, in una staffetta digitale pensata dalla commissione integrata per le pari opportunità del Cnf con il contributo della rete dei Cpo degli ordini forensi e della rete delle consigliere di parità. All'iniziativa hanno aderito anche la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, la senatrice e presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio, Valeria Valente, la consigliera nazionale di Parità, Flavia Bagni Cipriani, la presidente Donne Magistrato, Carla Lendaro, la presidente dei centri antiviolenza D.i.Re, Antonella Veltri, il direttore Unar, Triantafillos Loukarelis e ancora avvocate e avvocati, magistrate e giudici, giornaliste e docenti.

Per la presidente facente funzioni del Cnf, Maria Masi «Combattere la violenza contro le donne deve rappresentare un imperativo categorico per lo Stato con tutti gli strumenti a disposizione a tutela delle vittime che non sono solo le donne ma la comunità, la società. Occorre una capillare attività di sensibilizzazione, informazione, formazione, "tanti fili", appunto, e un'azione sinergica di istituzioni, professionalità e competenze, una "Rete", per contrastare il fenomeno, frutto di una visione distorta e patologica non solo del genere ma della persona».

Associazione Coscioni, un chatbot contro la violenza domestica

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Importanti e fattive risposte nei casi di violenza arrivano dall'Associazione Luca Coscioni, realtà attiva a livello internazionale a tutela del diritto alla scienza e alla Salute che, per l'occasione, rinnova la partnership con D.i.Re, utilizzando il know how dell'associazione di riferimento dei diritti al femminile per implementare CitBot. CitBot è un chatbot, un sistema di intelligenza artificiale sviluppato da Revevol Italia in grado di rispondere a tutte domande su diversi temi legati ai diritti civili. Un servizio totalmente gratuito che fornisce informazioni in modo chiaro e preciso 24h su 24.

CitBot potrà rispondere a centinaia di domande sulla violenza domestica, una mano d'aiuto per le donne vulnerabili che non sanno a chi rivolgersi. Come chiarisce L'Avv. Filomena Gallo, segretario dell'Associazione Luca Coscioni, con alle spalle un lavoro decennale a difesa dei diritti delle donne, ha dichiarato: «Il riconoscimento del diritto alla salute passa anche dalla conoscenza e il programma sviluppato con D.I.re. è in grado di fornire aiuto ai numerosi sos giunti finora in associazione. Un sistema che risponde in totale anonimato, 24 ore su 24, rappresenta un ausilio di primaria importanza soprattutto nelle situazioni più drammatiche che necessitano di un supporto chiaro, veloce, anonimo, slegato da orari e contatti necessariamente telefonici».


Foto: 123rf.com
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