La legge di bilancio 2021 approvata dal Governo prevede il lancio dell'assegno unico alle famiglie a partire da luglio 2021. Ecco di cosa si tratta

Da 50 a 250 euro al mese alle famiglie

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Le risorse stanziate, per il 2021, ammontano a 3 miliardi e, l'anno seguente, dovrebbero raddoppiare: l'assegno unico potrebbe essere una vera e propria rivoluzione per le famiglie italiane con bambini.

Secondo quanto ipotizzato durante l'iter che porterà all'emanazione della legge di bilancio entro il prossimo 31 dicembre, la nuova misura prenderà il via da luglio 2021 e comporterà l'erogazione di un importo variabile da 50 a 250 euro al mese per le case dove ci sono minori di 21 anni a carico. L'importo, peraltro, spetterà per ciascun figlio.

La Commissione lavoro e previdenza sociale è già all'opera

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Lo slittamento a metà del prossimo anno deriva dal fatto che la misura non è così semplice da attuare come sembra. Bisogna attendere il via libera del Senato, che, attraverso la sua Commissione lavoro e previdenza sociale, ha già manifestato il massimo impegno a procedere con celerità. I tempi tecnici, però, dovrebbero portare a un'approvazione non prima di marzo/aprile, dato che è imprescindibile il previo passaggio presso i ministeri competenti a esprimere i pareri e presso la corte dei conti.

L'importo dell'assegno unico alle famiglie

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L'assegno unico alle famiglie dovrebbe essere composto da:

  • una quota universale, di circa 50/100 euro per ciascun figlio;
  • una quota variabile, condizionata dalle condizioni economiche del nucleo familiare e non corrisposta alle famiglie con Isee elevato (50/60mila euro).

L'idea, poi, è quella di introdurre particolari maggiorazioni per i figli disabili, per le famiglie monogenitoriali e per quelle in cui i figli sono almeno tre.

Assegno già in gravidanza e anche per gli autonomi

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L'assegno dovrebbe essere erogato già prima della nascita del bambino, ovverosia a partire dal settimo mese di gravidanza, e fino al compimento del ventunesimo anno di età del figlio.

Ma la grande novità, che contribuisce in maniera preponderante all'ampliamento della platea dei beneficiari del welfare diretto alle famiglie, è rappresentata dal fatto che la nuova misura è destinata anche ai lavoratori autonomi e non solo alle particolari categorie di lavoratori dipendenti che attualmente possono beneficiare degli ANF.

Basti pensare che le famiglie con reddito prevalente da lavoro autonomo sono attualmente 2,4 milioni.

Leggi Manovra 2021: tutte le misure

Valeria Zeppilli

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