Il dolo e la colpa sono due elementi soggettivi del reato. Si distinguono per la presenza o l'assenza di intenzione nel commettere il fatto

Il dolo

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Il dolo si ha quando un soggetto compie un'azione o un'omissione che rappresenta un reato con la consapevolezza di commettere l'illecito.

Si pensi, ad esempio, all'omicidio doloso, che si configura quando un soggetto cagiona la morte di un uomo intenzionalmente e con il preciso obiettivo di porre fine alla vita altrui.

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La colpa

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Si ha invece colpa quando il fatto che integra reato è commesso da un soggetto per negligenza, imprudenza, imperizia o inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline.

Manca, in sostanza, l'intenzionalità, mentre a nulla rileva la circostanza che l'evento sia stato o meno previsto.

Si pensi, ad esempio, all'omicidio colposo cagionato dal chirurgo che abbia compiuto un operazione con imperizia.

È evidente la differenza rispetto al dolo.

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La preterintenzione

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Oltre che sul dolo e sulla colpa, per quanto riguarda l'elemento soggettivo del reato è utile soffermarci brevemente anche sulla preterintenzione.

Si tratta di un concetto in un certo senso intermedio, che si verifica quando un soggetto pone in essere una condotta con l'intenzione di compiere un determinato reato, ma, nei fatti, il reato che si verifica è differente rispetto a quello voluto.

L'unico caso espressamente codificato di reato preterintenzionale è l'omicidio preterintenzionale, che si verifica quando un soggetto, nel compiere atti diretti a commettere il reato di percosse o di lesioni personali, in realtà cagiona la morte della vittima.

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Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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