Circa 100.000 le pensioni decurtate per un errore dell'Inps, che non ha applicato il Bonus Poletti. L'istituto però assicura rimborsi in tempi rapidi

di Annamaria Villafrate - All'indomani del pasticcio Inps che per un errore di calcolo, derivante dalla mancata applicazione del Bonus Poletti ha pagato quasi 100.000 pensioni più basse del previsto, queste le parole della deputata Serracchiani:"L'Inps corregga subito l'errore nel calcolo delle pensioni e si scusi con le migliaia di persone danneggiate ricevendo meno del dovuto. L'Inps è al servizio dei cittadini, non sono accettabili errori di questo tipo, ancor meno un silenzio che sembra arroganza".

Da parte sua il Presidente Inps informa che è in corso una riorganizzazione dell'Inps, per scongiurare in futuro errori simili.

Ma vediamo cosa è successo nel dettaglio e che cosa devono fare i pensionati:

Errore pensioni Inps: reclami da tutta Italia

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Da tutta Italia, ma in particolare dalla regione Umbria, si è sollevato un coro di proteste.

L'Inps infatti ha erogato circa 100.000 pensioni più basse, perché ha operato una trattenuta che non doveva effettuare. Peccato che dell'errore si sia accorta solo dopo aver erogato gli assegni pensionistici.

Le decurtazioni, stando ai pensionati andrebbero dai 60 ai 300 euro, mentre secondo l'Istituto di Previdenza si tratterebbe di poche centinaia di Euro.

Colpite le pensioni che beneficiano del bonus Poletti

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La pensione più bassa è frutto di un errore commesso e subito riconosciuto dall'Inps e che riguarda il riconoscimento del bonus Poletti, previsto per rimborsare in un certo senso le mancate rivalutazioni del biennio 2012-2013 per colpa del blocco imposto dalla legge Salva Italia.

Come ha spiegato molto chiaramente infatti Roberto Panico, direttore Inca Cgil Umbria, l'errore riguarda coloro a cui è stato riconosciuto il bonus Poletti: "Nel ricalcolo effettuato dall'istituto si è visto annullato il bonus del 2019, cosa che ha comportato un debito nei confronti dell'Inps, e si è visto disapplicare il bonus nel 2020, con conseguente diminuzione della pensione." In pratica l'Inps ha annullato per errore il bonus Poletti, previsto dall'allora Governo Renzi, eliminando il conguaglio 2020, che doveva portare a un aumento del 2019.

L'erronea decurtazione dell'importo quindi non riguarda tutte le pensioni, ma solo quelle comprese tra i 1.405 ai 2.010, che, come spiega l'Inps, sono state oggetto di una sentenza della Corte costituzionale, la quale aveva dichiarato illegittimo il blocco della rivalutazione per alcuni assegni, motivo per il quale era stato effettuato il ricalcolo.

Cosa deve fare il pensionato

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L'Inps rassicura i pensionati che hanno ricevuto una pensione più "magra" che provvederà automaticamente a correggere l'errore, effettuando l'accredito di quanto dovuto nei prossimi mesi, se non addirittura per intero nel mese di febbraio.

Roberto Panico suggerisce ai pensionati di rivolgersi ai patronati della Cgil per avere assistenza, al fine di segnalare all'ufficio Inps del territorio il problema, magari per velocizzare, se possibile, il rimborso di quanto non riconosciuto. I sindacati invece informano che non è necessario sollecitare l'Inps, perché l'Istituto conosce perfettamente i nominativi dei pensionati vittime dell'errore.

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Foto: 123rf.com
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