Secondo il Miur sul bonus per gli insegnanti serve un cambio di passo: al vaglio diverse soluzioni tra cui quella di impedire acquisti tecnologici e di investire solo in formazione

di Gabriella Lax - La carta docenti sembra non aver portato a casa buoni frutti: gli insegnanti acquistano computer e tablet e sono invece poco interessati ai corsi di formazione. Per questo motivo il Miur chiede un cambio di passo.

Cos'è la carta docenti

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L'idea originaria era di utilizzare il bonus insegnanti o carta docente per l'acquisto di corsi di formazione e di libri di testo. Analizzando invece i dati della piattaforma "Sofia", nata per mettere insieme domanda e offerta per la formazione degli insegnanti si è scoperto che sono solo 700mila gli iscritti alla Carta del Docente, dei quali solo 381mila iscritti alla piattaforma per svolgere corsi di formazione. La maggior parte, secondo un sondaggio, ha rivelato di aver acquistato tablet o pc, mentre solo il 7 per cento si era interessato a usarlo per un corso di formazione.

Non è prevista la cancellazione del bonus

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Il ministro Lucia Azzolina, che si è appena insediato, è pronto, dati alla mano, ad intervenire. Si badi bene l'ipotesi da valutare non è la cancellazione del bonus insegnanti, bensì una revisione in modo tale da vincolare (e incentivare) l'utilizzo dell'assegno di 500,00€ per i corsi di formazione professionale.

Le ipotesi al vaglio del Miur

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Sono due le strade che, arrivati a questo punto, per riuscire ad avere un cambiamento, il ministero può perseguire. La prima ipotesi è quella di vincolare il bonus da 500 euro alla formazione, riducendone l'importo. In questo modo si eviterebbero gli acquisti che nulla hanno a che vedere con la vita degli insegnati che, in alcuni casi documentati dalla cronaca, sono riusciti a comprare oggetti del tutto estranei all'attività didattica. Una ulteriore e meno gettonata ipotesi, vedrebbe la confluenza della cifra direttamente nello stipendio dei docenti per raggiungere la famosa cifra di 100 euro di aumento. E non sarebbero di certo 500 euro quelle pronte ad arrivare in busta paga

ma una cifra molto inferiore che non soddisfa i sindacati, né gli insegnanti.


Foto: 123rf.com
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