Anche se l'abuso edilizio è provato in giudizio, l'imputato va assolto se non è dimostrato che il reato è riconducibile alla sua condotta

di Valeria Zeppilli - I processi instaurati con riferimento a reati di abuso edilizio portano, nella maggior parte dei casi, alla condanna dell'imputato. Tuttavia non sempre è così e, soprattutto, non sempre è così anche se l'abuso è effettivamente riscontrato.

La sentenza del Tribunale di Reggio Calabria

Con la sentenza del 10 luglio 2019 qui sotto allegata, infatti, il Tribunale di Reggio Calabria, con una decisione destinata a divenire un precedente significativo sulla questione, ha assolto un uomo imputato per il reato di abuso edilizio anche se tale reato risultava pienamente configurato.

Assoluzione dell'imputato

Nel caso di specie, l'abuso riguardava un terrazzo, appartenente all'imputato e sul quale era stata realizzata una costruzione in assenza del titolo abilitativo necessario.

Nel corso del giudizio, era stato riscontrato che effettivamente vi era abuso, in quanto la costruzione (un pergolato) era stata realizzata in ferro e non in legno né in altro materiale amovibile. Mancando il titolo abilitativo, pertanto, essa era tale da far ritenere integrato il reato per il quale era causa.

Tuttavia, in corso del giudizio non era stato possibile dimostrare la riconducibilità della commissione dei predetti fatti all'imputato, con la conseguenza che l'unica sorte possibile per quest'ultimo è stata quella dell'assoluzione.

Si ringrazia l'Avv. Domenico Francesco Cozzupoli per la cortese segnalazione

Scarica pdf sentenza Tribunale di Reggio Calabria 10 luglio 2019
Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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