Ecco come cambia la situazione dopo le novità varate dall'Autorità dei trasporti e i cambiamenti voluti dalla legge 109/2018 di conversione del Decreto Genova

di Gabriella Lax - Novità in vista per le autostrade italiane. La situazione si modifica dopo le novità varate dall'Autorità dei trasporti e i cambiamenti voluti dalla legge 109/2018 di conversione del Decreto Genova.

Autostrade, cosa cambia col nuovo sistema di pedaggi

Le tariffe autostradali italiane sono tra le più basse in Europa. Su queste tariffe impattano le novità stabilite dall'Authority dei trasporti, che sono il risultato delle disposizioni introdotte dalla legge 109/2018 di conversione del Decreto Genova, con cui è stata estesa la competenza regolatoria ART anche alle concessioni in essere e non solo a quelle nuove, come stabiliva la legge 214/2011 istitutiva dell'Autorità di regolazione dei trasporti. Circa le concessioni in essere, come riporta AdnKronos, il sistema tariffario conferma i criteri ed i parametri del modello già applicato per alcune concessioni autostradali scadute e da riaffidare, come nel caso della A22 Autobrennero e la A4 Autovie Venete. Il sistema definito dall'Autorità si fonda sul metodo del "price-cap", con determinazione dell'indicatore di produttività a cadenza quinquennale e punta a definire obiettivi di maggiore efficienza dei costi operativi, secondo parametri di "performance", basati sul confronto competitivo con le migliori pratiche del settore. Per la componente 'regolata' dei pedaggi, ovvero i costi per investimenti gli investimenti da realizzare, l'Autorità riconosce una remunerazione sul capitale investito (WACC) pari al 7,09% mentre per le opere "cantierate" continuerà ad essere applicato il "TIR-tasso interno di rendimento" previsto dal sistema tariffario previgente. Il nuovo sistema ART prevede anche verifiche annuali sull'effettiva realizzazione degli investimenti programmati, con la possibilità di diminuzioni del pedaggio in caso di mancato rispetto dei cronoprogrammi.

Di seguito alle deliberazioni sui sistemi tariffari delle concessioni autostradali comunicate dall'ART, c'è da registrare la risposta Aiscat che chiarisce: «la procedura di consultazione - contro la quale hanno fatto ricorso tutti i concessionari interessati, pubblici e privati, aderenti ad Aiscat - e soprattutto gli esiti della procedura stessa vìolano i più basilari principi giuridici della certezza dei contratti e delle regole stabiliti sia a livello comunitario che nazionale, indebolendo fortemente l'immagine di affidabilità del sistema Italia».

Toninelli: «Sblocchiamo i lavori e fermiamo le mangiatoie»

Duro contro la nota Aiscat è l'intervento del ministro ai Trasporti Danilo Toninelli: «Perché qui non si tratta di bloccare chi fa davvero gli investimenti e merita il giusto profitto. Si tratta solo di non ingrassare più chi gli investimenti li promette senza farli, con ripercussioni a volte gravissime per la sicurezza di chi viaggia. Sblocchiamo i lavori e fermiamo le mangiatoie - e prosegue - il nuovo sistema Art appena pubblicato entra in vigore il primo gennaio prossimo, vale intanto per le 16 concessioni i cui Piani economico finanziari (Pef) quinquennali sono già scaduti, ma via via sarà allargato a tutti i nuovi Pef e le nuove convenzioni. Il cambiamento è sostanziale». Perché secondo il ministro: «Finora i sistemi tariffari non consentivano di distinguere la quota di remunerazione legata all'attività di costruzione da quella derivante dall'attività di gestione.

Quindi non si potevano calibrare in modo mirato gli adeguamenti dei pedaggi, incentivando il concessionario all'efficienza della gestione e alla rapida realizzazione degli investimenti- invece adesso - la tariffa al casello, di base, sarà invece composta da una componente di costruzione (fondata sugli investimenti realizzati e programmati) distinta da un'altra di gestione (determinata dai costi operativi pertinenti ed efficienti)- infine - sul fronte della gestione, il pedaggio vedrà applicare un indicatore di produttività che sarà fondamentale per raggiungere una cosiddetta "frontiera di efficienza"». Sempre per il Movimento 5 Stelle si registra l'intervento di Alessandro Di Battista: «Recuperare il controllo delle autostrade - afferma - farà entrare nelle casse dello Stato miliardi di euro da investire nella diminuzione del carico fiscale o nell'abbassamento dei pedaggi. Si può fare, purché si abbia il coraggio. Questo è il momento di riprendere il controllo delle autostrade, la battaglia non è semplice».


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