In una recente pronuncia il Giudice di pace di Napoli ha condannato il Sindaco di Napoli e l'Azienda Servizi Igiene Ambientale, che si occupa della raccolta dei rifiuti in città, a risarcire i danni alla salute subiti dai cittadini del capoluogo partenopeo. Il Giudice, accogliendo le domande proposte da un nutrito gruppo di contribuenti per "disagi, disservizi, emergenza rifiuti, farsa e bluff della raccolta differenziata, pericoli ambientali e igienico-sanitari", ha riconosciuto la risarcibilità del danno alla salute "causato dall'emergenza rifiuti a Napoli per il disservizio dello smaltimento dell'immondizia, per blocco, chiusura e saturazione dei Centri di Raccolta; fenomeno, questo, di enorme gravità e di risonanza nazionale, che tutti i cittadini locali, nazionali e dell'estero ben conoscono e patiscono per visione diretta, cognizione ed esperienza in prima persona e sulla propria pelle quotidianamente, per il disagio e pericolo alla pubblica e privata salute (incolumità fisica e psichica), causati dal degrado ed abbandono ambientale del territorio cittadino, invaso dappertutto da cumuli di immondizia di ogni tipo e di qualsiasi genere, riversi per le strade e sui marciapiedi, non riusciti a contenere dagli stracolmi contenitori per il ritardo dello svuotamento, a detrimento dei viandanti, pedoni ed automobilisti, anche in aperta violazione delle norme del Codice della strada
". Continua il Magistrato: "tale stato di cose, come fatto assolutamente notorio perdura nella città di Napoli da almeno un decennio, senza che la P.A. riesca, come tenuta e dovuto, a porvi rimedio e soluzione definitiva, con accordi e risultati tampone protrattisi in die nel tempo senza risoluzione finale dell'annoso gravissimo problema all'incolpevole cittadino-contribuente dell'imposta dal Comune tassa della TARSU senza godimento del corrispettivo relativo servizio di raccolta a discarica dei cumuli puzzolenti e maleodoranti che, essendo veicoli di infezioni ed epidemie, rovinano la salute soprattutto dei residenti danneggiati da tale insopportabile, illegittimo e ingiustificato stato di cose che perdura da anni e ingigantisce col passare del tempo, con reale ed attivo pericolo alla pubblica e privata salute". (si ringrazia l'Avv. Angelo Pisani per aver segnalato la Sentenza e averne trasmesso il testo integrale)

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