Inizia in questi giorni l'esame in commissione giustizia alla Camera del disegno di legge della Brambilla che propone l'inserimento dei pet di casa nella famiglia anagrafica

di Marina Crisafi - Animali d'affezione nella famiglia anagrafica. È quanto prevede la proposta di legge dell'onorevole Michela Vittoria Brambilla (FI) depositata alla Camera nei mesi scorsi e in questi giorni all'esame della commissione giustizia.

Animali d'affezione, i dati

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Il testo, recante "Disposizioni concernenti l'indicazione degli animali di affezione nelle certificazioni anagrafiche" (sotto allegato), parte dalle statistiche del rapporto Eurispes 2018, secondo cui circa 3 italiani su 10 (32,4%) convivono con un animale domestico.

Non solo. L'indagine mette in luce l'abitudine diffusa (53,5% del campione) di dormire con il proprio pet e che la medesima percentuale sacrifica una buona parte del proprio tempo libero per il benessere e le necessità del suo amico animale (passeggiate, gioco, attività all'aperto eccetera). Infine il 46,2% di chi ha un animale domestico rinuncia in alcune occasioni a uscire o a fare un viaggio per non lasciarlo solo.

Questi dati, si legge nella relazione, "mostrano con evidenza una mutata sensibilità nei confronti degli animali che da circa un terzo della popolazione sono considerati parte integrante della famiglia".

Animali in famiglia: legge in ritardo

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Da qui la necessità, prosegue la relazione al testo, che il legislatore adegui le norme "a questa mutata sensibilità sociale", anche tenendo conto di alcuni recenti pronunciamenti giurisprudenziali sulla cura degli animali e del recente caso della lavoratrice single dell'università La Sapienza di Roma cui è stato accordato il permesso retribuito per assenza dal lavoro per prestare la giusta assistenza al proprio animale che aveva subito un intervento chirurgico, ritenendolo "grave motivo personale e di famiglia".

Tutto questo, secondo la proponente, evidenzia un "ritardo della legge nella definizione delle tutele normative in alcune situazioni che sottendono il riconoscimento implicito dell'animale quale membro della famiglia, che oggi è possibile ottenere solo in via di prassi o facendo ricorso al giudice".

Animali nella famiglia anagrafica: la proposta

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Da qui la proposta di legge che muove verso la giusta considerazione degli animali di affezione prevedendo il loro inserimento nella famiglia anagrafica.

Il primo dei due articoli della proposta prevede, infatti che nella famiglia anagrafica, come definita ai sensi dell'art. 4 del dpr n. 223/1989, possano essere inseriti gli animali iscritti nelle anagrafi territoriali degli aniali d'affezione. Inoltre, le dichiarazioni anagrafiche devono prevedere "l'intestazione dell'animale iscritto nell'anagrafe degli animali di affezione da parte di uno dei componenti della famiglia ovvero la comunicazione del decesso dell'animale di affezione indicato nella scheda di famiglia".

Censimento Istat anche per animali in famiglia

L'art. 2 della proposta, invece, prevede che nel censimento della popolazione e delle abitazioni realizzato dall'Istat con cadenza annuale vengano rilevati anche i dati relativi agli animali d'affezione inseriti nella famiglia anagrafica.

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Foto: 123rf.com
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