Chi assume lavoratori domestici deve pagare i contributi previdenziali all'Inps. Ecco quali sono i contributi lavoratori domestici da versare, come e quando pagarli

di Redazione - Chi assume colf, badanti o baby sitter, e in genere lavoratori domestici è tenuto a pagare i relativi contributi previdenziali. Il pagamento va effettuato all'Inps trimestralmente ed è calcolato in base alle ore retribuite nel corso del relativo trimestre e della retribuzione oraria effettiva.

Ecco quali sono i contributi da versare e come e quando pagarli:

Contributi lavoratori domestici: calcolo

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Ai fini del calcolo dei contributi da pagare per i lavoratori domestici (oltre al calcolo della tredicesima e delle ferie), lo stesso istituto di previdenza rende disponibile ai datori di lavoro un software di simulazione per calcolare l'importo esatto da versare.

Il servizio disponibile online nell'apposita pagina "Calcolo contributi, tredicesima e ferie per i lavoratori domestici" è rivolto sia ai datori di lavoro che ai lavoratori domestici.

Il simulatore consente di calcolare l'importo dei contributi dovuti dal datore di lavoro per ogni mese, inserendo i dati richiesti nei campi previsti e seguendo le istruzioni. Il servizio mette a disposizione anche una guida pratica per il calcolo della tredicesima mensilità e dei contributi da versare durante le ferie.

Contributi lavoratori domestici: quali sono

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A seguito dell'iscrizione di un lavoratore domestico, l'Inps apre una posizione assicurativa e invia al datore di lavoro i bollettini Mav per versare i contributi, in base alla paga oraria effettiva. Quest'ultima è composta da:

- retribuzione oraria concordata tra le parti;

- valore convenzionale del vitto e alloggio, ripartito per ore;

- tredicesima mensilità (gratifica natalizia), ripartita per ore.

Il datore di lavoro deve versare i contributi del lavoratore domestico sulla base della retribuzione oraria concordata tra le parti, potendo così usufruire delle agevolazioni fiscali previste.

Nella scheda Contributi e agevolazioni fiscali, l'Inps illustra nel dettaglio quali sono i contributi da versare al lavoratore domestico e le relative agevolazioni fiscali.

Contributi lavoratori domestici quando pagare

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Il datore di lavoro è tenuto a pagare i contributi al lavoratore domestico ogni trimestre rispettando le seguenti scadenze:

- dal 1° al 10 aprile per il primo trimestre;

- dal 1° al 10 luglio per il secondo trimestre;

- dal 1° al 10 ottobre per il terzo trimestre;

- dal 1° al 10 gennaio per il quarto trimestre.

Il pagamento dei contributi deve essere effettuato a trimestre ultimato entro i termini sopraindicati. Se l'ultimo giorno utile per il versamento coincide con un giorno festivo o con la domenica, lo stesso viene prorogato al giorno successivo non festivo.

Il mancato, tardivo o parziale versamento dei contributi comporta, per legge, l'applicazione di sanzioni pecuniarie da parte dell'Inps.

Come pagare i contributi lavoratori domestici

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Il versamento spiega l'Inps nell'apposita pagina "Pagamento dei contributi al lavoratore domestico" può essere effettuato tramite:

- i bollettini Mav inviati direttamente dall'Inps;

- online sul Portale dei pagamenti usando la modalità "Pagamento immediato pagoPA, con carta di credito o debito, con prepagata o con addebito in conto;

- soggetti aderenti al circuito Reti Amiche (ossia il sistema di pagamento che consente di pagare presso i punti aderenti al circuito, senza bollettino, comunicando il codice fiscale e il codice di contribuzione).

Il rimborso

In caso di crediti per importi versati in eccesso, ovvero in caso di versamenti duplicati nello stesso trimestre per il medesimo lavoratore domestico, il datore può richiedere il rimborso all'Inps.


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