Per accedere alle nuove pensioni, tra il 10 e il 12 gennaio prossimo dovrebbe essere pronto il testo che rimodulerà l'attuale sistema previdenziale

di Gabriella Lax - Con l'avvento del maxidecreto sulle pensioni legato alla manovra, tra il 10 e il 12 gennaio dovrebbe essere pronto il testo che rimodulerà l'attuale sistema previdenziale.

Riassetto pensioni, è in arrivo il maxidecreto

Ma quali sono le questioni che il maxidecreto andrà a toccare? Nel novero ci sono quota 100 innanzitutto, ovvero quella misura che dà la possibilità ai lavoratori italiani di poter accedere alla pensione anticipata una volta raggiunti i due tipi di requisiti uno dal punto di vista contributivo e l'altro anagrafico (62 anni d'età e 38 anni di contributi). Gli altri cambiamenti riguardano pensioni anticipate, proroga per l'Ape sociale e Opzione donna. I cambiamenti toccheranno anche l'Istituto di previdenza nazionale, con l'introduzione del Consiglio di amministrazione e l'eliminazione del Presidente unico.

Pensioni, la prima novità: quota cento

Con l'avvento della cosiddetta "Quota 100

", i lavoratori potranno accedere alla pensione anticipata raggiunti i 62 anni di età e maturati 38 anni di contributi. Il fondo prevede 4,7 miliardi di euro per finanziare la misura, che diventeranno 8, nel 2020 e 7 nel 2021 per una platea di beneficiari che ammonta a circa 315.000 lavoratori. Secondo le stime sarebbe l'85% dei beneficiari a scegliere "quota 100" e i primi assegni potrebbero già arrivare dalla prossima primavera con un sistema a finestre che vede l'uscita ogni tre mesi, dopo aver maturato i requisiti e sei mesi dopo per i dipendenti pubblici. Il decreto prevede proroghe per Opzione donna
, che consentirà alle lavoratrici di andare in pensione con un calcolo contributivo dopo aver maturato dei requisiti contributivi e anagrafici. Conferme anche per l'Ape sociale che riguarda i lavoratori con 63 anni di età in situazione di particolare disagio o difficoltà. Resta in vigore per tutto il 2019 l'Ape volontaria o aziendale: i requisiti numerici saranno gli stessi, ma il conto è a carico di lavoratori e/o datori con il meccanismo del prestito pensionistico. Dal primo gennaio 2019 saranno in vigore le nuove tempistiche per l'accesso alla pensione che prevedono un aumento di cinque mesi dovuto a sua volta a quello dell'aspettativa di vita. In pratica senza Quota 100, i requisiti per il pensionamento sarebbero passati da 66 anni e 7 mesi di età a 67, mentre per quello anticipato da 42 anni e 10 mesi a 43 anni e tre mesi; tale aumento, con la nuova riforma, viene sostanzialmente bloccato e ripristinata la situazione precedente.


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