Il decreto Dignità spazza via la precedente fattispecie introdotta dalla legge di bilancio. Per il nuovo governo lo sport dilettantistico non dovrà avere fine di lucro

di Gabriella Lax - Spariranno le società sportive dilettantistiche lucrative. Si tratta di una delle tante novità introdotte dal cosiddetto decreto Dignità ed annunciata dal Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti.

Giorgetti tuona contro la forma della società sportiva dilettantistica di carattere lucrativo, introdotta dalla Legge di bilancio 2018. Nell'ottica del nuovo Governo lo sport dilettantistico non dovrà avere fine di lucro, ragion per cui la precedente fattispecie è stata eliminata dal decreto Dignità.

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La fine delle società sportive dilettantistiche lucrative

Il risultato delle nuove norme previste nel decreto sarà meno burocrazia per le società sportive dilettantistiche e la possibilità di operare senza le complicazioni previste dalla legge di bilancio.

In particolare, i commi 353-361 della legge n. 205/2017 avevano previsto che le attività sportive dilettantistiche avrebbero potuto essere esercitate con scopo di lucro in una delle forme societarie previste nel codice civile

(quindi ss, snc, sas, spa, sapa, srl). Con tante complicazioni dunque sotto il profilo formale e sostanziale, con particolare riferimento alla denominazione statutaria, per non parlare del necessario inserimento dello scopo sociale, amministratori e direttore tecnico. Si aggiungano poi disposizioni di favore dal punto di vista fiscale: riduzione alla metà dell'aliquota Ires (da 24 a 12%) e l'applicazione dell'Iva agevolata al 10% (invece che al 22%) sui servizi sportivi resi negli impianti gestiti dalla società. Le tante critiche mosse hai provvedimenti introdotti dalla legge di bilancio adesso, con l'abrogazione della normativa, sono state messe a tacere.


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