La comunita' ebraica come quella cattolica. Facendo questo parallelo, la Corte di Cassazione sottolinea come l'esenzione dalle imposte in favore degli ebrei sia volta a fare in modo che i 'privilegi' non siano 'riferibili alla sola Chiesa cattolica'. In particolare, la Suprema Corte ha riconosciuto alla comunita' ebraica di Roma il diritto all'esenzione dall'imposta Invim relativa al 1991 sugli immobili destinati all'esercizio della loro attivita' istituzionale. A beneficiare della sentenza 2412/06 della Suprema Corte, la comunita' ebraica di Roma che in Cassazione ha rivendicato il diritto all'esenzione da questa imposta (abolita nel 2001) per il 1991 sugli immobili locati a terzi le cui rendite erano destinate al 'perseguimento dei fini sociali' e quindi all'esercizio della propria attivita' istituzionale.
La rivendicazione della comunita' ebraica era stata respinta sia in primo che in secondo grado. Ora la Suprema Corte ha accolto il ricorso della comunita' ebraica nella capitale, facendo notare come il diritto all'esenzione dall'imposta sia da ricomprendersi nell'ottica di una 'disposizione che trova la propria 'ratio' ispiratrice nella volonta' del legislatore di ricondurre a conformita' costituzionale un sistema di esenzione al quale si imputava di privilegiare i soli enti riferibili alla Chiesa cattolica, in contraddizione con i principi di uguaglianza e liberta''.

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