Entra in vigore domani 25 maggio il regolamento europeo sulla privacy (Gdpr) in tutti gli Stati membri Ue

di Redazione - Da domani 25 maggio 2018, tutti gli Stati membri Ue avranno un unico "ombrello" normativo sulla privacy con l'entrata in vigore del regolamento 2016/679, meglio noto come Gdpr.

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Gdpr: cosa cambia per i cittadini

"Anche se - spiega Federprivacy, l'associazione di categoria nazionale che rappresenta i professionisti della privacy e della protezione dei dati - manca ancora la consapevolezza da parte di molti cittadini che ne sanno solo per sentito dire, o perché in questi giorni stanno ricevendo numerose informative e richieste di consenso, sta di fatto che d'ora in poi gli utenti beneficeranno di nuovi diritti e maggiori tutele, e se l'interessato si accorgerà che le sue informazioni personali vengono usate non correttamente potrà rivolgersi a un 'responsabile della protezione dei dati', un esperto della materia incaricato e retribuito dall'azienda". Esperto che ha "il compito - prosegue Federprivacy - di cooperare con il Garante per la privacy con l'onere di vigilare che le regole siano effettivamente rispettate per non rischiare pesanti sanzioni fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato annuo dei trasgressori".

Gdpr: cosa cambia per le imprese

Quanto alle imprese, da una parte "per molte grandi organizzazioni che hanno da tempo preso coscienza del valore che hanno i dati personali nell'economia digitale, in questo periodo - continua l'associazione - termina un complesso percorso di adeguamento generale al Regolamento". Dall'altra, bisogna tenere conto che "ulteriori misure da adottare saranno specificate nel decreto di armonizzazione in attesa di emanazione da parte del governo" e che "nemmeno le più importanti aziende italiane risultano proprio impeccabili". Infatti, secondo un recente studio condotto da Federprivacy, "l'84% dei siti web di queste non ha ancora pubblicato i recapiti per l'esercizio dei diritti dell'interessato o i dati di contatto del 'data protection officer'".

E se per le grandi realtà è stato possibile gestire le criticità della nuova normativa, per moltissime piccole e medie imprese invece, e anche per le P.A., c'è ancora molto da fare.

Alcuni sondaggi, osserva Nicola Bernardi, presidente di Federprivacy, "indicano che nove aziende su dieci non sono ancora adeguate al Gdpr, e questi dati conciliano in effetti con l'enorme mole di richieste di supporto che stiamo ricevendo da migliaia di imprenditori di piccole e medie imprese e dirigenti della Pa che si sono purtroppo svegliati tardi".

Gdpr: un passaggio epocale per l'Europa

"Siamo di fronte - prosegue Bernardi - a un passaggio epocale per l'Ue, che sta generando molta agitazione e che per certi versi ricorda quello del 2002, quando fu introdotto l'euro come moneta unica: benché previsto un periodo di un anno di coesistenza con la lira, sia a cittadini che alle imprese fu poi necessario un periodo molto più lungo per abituarsi. Per pmi e Pa saranno necessari diversi mesi prima che si possa auspicare di vedere un livello di conformità accettabile, e come nel caso dell'euro, occorre un loro cambio di mentalità".

Gdpr: Privacy Day Forum

Domani a Roma, si svolgerà intanto la settima edizione del 'Privacy Day Forum', l'evento annuale di Federprivacy, con oltre 35 interventi di relatori autorevoli ed esperti della materia.


Foto: 123rf.com
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