Dopo il mancato accordo tra i partiti, i dubbi su un governo neutrale per risolvere manovra bis e aumento dell'Iva o sul ritorno immediato alle urne

di Gabriella Lax - Nessuna soluzione di accordo tra i politici possibili. E il presidente della Repubblica Sergio Mattarella conclude le consultazioni e punta all'annunciato governo neutrale come alternativa al ritorno immediato alle urne. «Nel corso delle settimane scorse - aveva chiarito il capo dello Stato - ho svolto una verifica concreta e attenta di tutte le possibili soluzioni in un parlamento

contrassegnato da tre schieramenti ognuno senza maggioranza. Due di essi dovevano trovare un'intesa - ed ha concluso - tentativi non riusciti per una serie di indisponibilità, confermate questa mattina. Nel corso dei colloqui di oggi ho chiesto se vi fossero altre possibilità. Non vi è alcuna possibilità di una maggioranza nata da un accordo politico. Esclusa la possibilità di un governo politico di minoranza. Credo che sia più rispettoso che a portare alle elezioni sia un governo non di parte». Sul governo neutrale o "di tregua", con un premier scelto da Mattarella per scongiurare un ritorno immediato al voto e traghettare il Paese fino all'inizio del 2019, arriva il secco "no" da parte di Lega e Movimento 5 Stelle. Da gestire, per il nuovo esecutivo, ci sono la possibile manovra bis e l'aumento dell'Iva, nonché il salto quantico verso le rinnovate elezioni. Solo il Partito democratico potrebbe appoggiare coi numeri (111 deputati e 52 senatori) il governo neutrale che dovrebbe valutare le patate bollenti ulteriori date della vendita di Alitalia alle principali vertenze sul tavolo del Mise.

Governo neutrale per contrastare l'aumento dell'Iva

In particolare, la legge finanziaria va preparata e varata entro fine anno. Il cosiddetto esercizio provvisorio (sicuro in caso di ritorno alle urne ad ottobre) porterebbe all'aumento automatico dell'Iva stabilito dalle clausole di salvaguardia. Morale della favola (triste): blocco delle assunzioni, contrazione dei consumi e crisi delle imprese. Per non parlare degli attacchi possibili da parte dell'Unione. L'aumento dell'Iva, in caso di mancanza dell'esecutivo, non potrebbe essere compensato da ulteriori misure di contrappeso o interventi strutturali.

Governo neutrale, eurozona e legge elettorale

E, a proposito di appuntamenti europei, a fine giugno, senza un governo, chi potrebbe rappresentare l'Italia al vertice europeo in cui si discuterà di temi fondamentali per l'Eurozona e i suoi stati?

In questo momento di confusione e di mancanza di comunicazione tra le componenti politiche che faticano a trovare accordi, sembra impensabile sedersi ad un tavolo e mettere in discussione l'attuale legge elettorale che è sempre la stessa che, dopo una lunghissima gestazione, ha portato all'attuale situazione di stallo e di non governo.

Ritorno alle urne a luglio?

Il presidente Mattarella però non ha escluso un ritorno alle urne, attualmente possibile, come prima data utile il 22 luglio, perché è impossibile pensare che un eventuale scioglimento delle Camere, con il governo sfiduciato, possa arrivare prima di una decina di giorni. Da quel momento sono necessari i 60 giorni che debbono trascorrere prima del voto.


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