Le novità previste dal decreto che modifica la disciplina relativa al registro pubblico delle opposizioni approvato il 16 marzo dal Governo

di Gabriella Lax - Stop a telefonate, mail indesiderate e anche alla pubblicità cartacea. Ogni cittadino potrà negare agli operatori di telemarketing l'utilizzo dei propri dati presenti negli elenchi telefonici pubblici e gli invii effettuati tramite posta cartacea. Tutto ciò grazie al decreto del Mise approvato venerdì scorso in esame preliminare dal Consiglio dei Ministri, che modifica la disciplina del registro pubblico delle opposizioni allargandolo anche alla carta e in generale ai dati presenti negli elenchi telefonici pubblici. Quindi non solo telefono e mail ma anche indirizzi fisici (di casa o di ufficio). La normativa dovrà ora superare l'esame delle commissioni parlamentari, prima di tornare a palazzo Chigi per l'approvazione definitiva.

Leggi: Registro opposizioni: cosa cambia

Vediamo dunque le novità in arrivo:

Registro pubblico opposizioni: cos'è

Dal 2011 è stato creato il Registro pubblico delle opposizioni per la tutela della privacy del cittadino, il cui numero è presente negli elenchi telefonici pubblici, che decide di non voler più ricevere telefonate per scopi commerciali o di ricerche di mercato. Allo stesso modo si tratta di uno strumento per rendere più competitivo trasparente il mercato tra gli operatori di marketing telefonico. Attualmente su 13 milioni di utenti solo 1,5 milioni di numeri sono iscritti al registro.

Come funziona il registro pubblico delle opposizioni

La realizzazione e gestione del Registro, istituito col decreto 178/2010 è stata affidata dal Mise alla Fondazione Ugo Bordoni grazie ad un contratto di servizio che ne sottolinea la natura di ente terzo, indipendente, impegnato in attività di pubblico interesse.

L'abbonato può accedere al servizio sul sito Registrodelleopposizioni.it

tramite cinque modalità: modulo elettronico sul sito della Fondazione Bordoni; posta elettronica indirizzata ad abbonati.rpo@fub.it., telefonata numero verde 800.265.265 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18; lettera raccomandata, fax. L'operatore (qualunque soggetto, persona fisica o giuridica, che, in qualità di titolare del trattamento dei dati, intende avviare mediante il telefono attività a scopo commerciale, promozionale o ricerche di mercato) potrà iscriversi al sistema e effettuare tutte le operazioni previste per l'aggiornamento delle liste numeriche da contattare attraverso una serie di servizi disponibili sul sito.

Vai anche alla guida Telemarketing: come iscriversi al registro delle opposizioni

Registro opposizioni e tutela dal telemarketing

Per tutelare la privacy dei cittadini dalle telefonate indesiderate, il prossimo passo, in virtù della recente legge sul telemarketing, da compiere a breve sarà l'individuazione di due codici o prefissi grazie ai quali i cittadini utenti potranno identificare il numero di chi chiama e valutare se si tratta di una ricerca di mercato o del marketing di un prodotto.

All'avanguardia la legislazione italiana anticipa così la normativa proposta di un regolamento europeo sulla tutela della privacy nelle comunicazioni elettroniche.

Registro opposizioni, tutela contro le lettere cartacee

Con il decreto approvato il 16 marzo scorso, il divieto di comunicazioni si estende anche a quelle cartacee. Questo significa che il registro comprenderà indirizzi di casa o d'ufficio (iscritti negli elenchi telefonici) così che i recapiti siano al riparo da comunicazioni nella casella postale e messaggi pubblicitari.

In questo caso dunque basterà indicare il proprio numero di telefono per estendere la copertura contro i messaggi pubblicitari anche a quelli cartacei.

Registro opposizioni, sanzioni per gli operatori inadempienti

L'entrata in vigore del Registro pubblico delle opposizioni ha reso obbligatorio per gli operatori la registrazione al sistema e la comunicazione della lista dei numeri che si intendono contattare, a pena di incorrere nelle sanzioni previste dal Codice della Privacy.

Per gli operatori è prevista una sanzione da 10mila a 100mila euro e, se l'inadempienza si ripete, scatta la sospensione e infine revoca dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività.

A ciò si aggiungono le pesanti sanzioni previste in caso di violazione delle prescrizioni introdotte con la legge sul telemarketing, che, nei casi più gravi possono arrivare anche alla sospensione o revoca dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività.

Leggi anche: Telemarketing: addio chiamate indesiderate, in vigore la riforma


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