I consigli per difendersi dalle truffe telefoniche e il fac-simile di querela da presentare quando si è stati vittima di un raggiro perpetrato mediante l'utilizzo del telefono.

di Valeria Zeppilli

In cosa consistono le truffe telefoniche

Le truffe telefoniche sono quelle che vengono perpetrate mediante l'utilizzo del telefono, da soggetti che fingono di essere operatori di call center e raggirano o ingannano gli utenti inducendoli inconsapevolmente ad attivare servizi non graditi o falsi servizi.

Al giorno d'oggi sono sempre più numerosi i cittadini che cadono vittima di truffa telefonica.

Il reato di truffa

La truffa telefonica, giuridicamente, non è altro che una vera e propria truffa, potenzialmente riconducibile, quindi, al reato previsto e sanzionato dall'articolo 640 del codice penale (vedi: La truffa: guida legale al reato di cui all'articolo 640 c.p.)

Tale norma, infatti, punisce "chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno". La pena, per l'ipotesi base di reato, è quella della reclusione da sei mesi a tre anni e della multa da euro 51 a euro 1.032.

L'articolo 640, evidentemente, tutela la libertà del consenso degli individui, posto che chi pone in essere la condotta ivi contemplata agisce in maniera tale da ottenere che l'altro soggetto (nel caso che qui interessa, chi riceve la telefonata) si danneggi nei fatti da solo, rinunciando a un proprio diritto, assumendo una certa obbligazione o compiendo un determinato atto di disposizione, in ogni caso in maniera pregiudizievole per il proprio patrimonio e vantaggiosa per il truffatore.

La truffa è, insomma, la principale figura di delitto contro il patrimonio posto in essere con frode, che oggi conosce una diffusione preoccupante soprattutto nella veste di truffa commessa con il mezzo del telefono, ma anche mediante internet.

Artificio e raggiro

Chiaramente, perché l'esito di una determinata telefonata possa considerarsi l'effetto di un comportamento penalmente rilevante è innanzitutto necessario che il chiamante ponga in essere artifici o raggiri.

L'artificio, nel dettaglio, opera sulla realtà esterna e si estrinseca nel far apparire come vera una situazione che, in realtà, non trova alcun riscontro nei fatti.

Si parla di raggiro, invece, quando il chiamante agisce sulla psiche della vittima, convincendola che una situazione sia in un modo diverso dalla realtà mediante ragionamenti che si basano, quindi, su false premesse.

Danno e profitto

Perché possa parlarsi di reato, poi, dalla telefonata devono derivare un danno per il chiamato e un profitto per il chiamante o per un terzo, derivanti dalla causazione di un errore e connessi a un atto di disposizione patrimoniale del chiamato, dal quale derivi un'utilità ingiusta per il chiamante o per il terzo, patrimoniale o non patrimoniale.

Il dolo

Infine l'elemento soggettivo richiesto dalla truffa è rappresentato da dolo generico, che consiste nella coscienza e nella volontà di indurre qualcuno in errore con artifici e raggiri spingendolo a compiere un atto di disposizione patrimoniale dal quale conseguano il danno e il profitto ingiusto.

Consigli per difendersi dalla "truffa del sì"

Le truffe telefoniche più diffuse sono le cosiddette "truffe del sì", poste in essere da call center che propongono offerte irrinunciabili. Spesso a seguito delle loro chiamate, ci si ritrova inconsapevolmente e senza averlo mai richiesto con una domanda di cambio operatore telefonico, del gas o energetico o con l'attivazione di determinate offerte a pagamento.

Generalmente, i chiamanti fanno una domanda la cui risposta è sì (ad esempio: "parlo con il Sig. …?") e poi utilizzano quella risposta come risposta a domande mai ricevute mediante un montaggio audio. Il suggerimento, quindi, è quello di non rispondere mai "sì" quando si ricevono telefonate sospette ma di preparare risposte alternative ed equivalenti per evitare di cadere nella truffa (tornando all'esempio sopra citato, alla domanda "parlo con il Sig. …?" si può rispondere "sono io").

Come e quando presentare querela

Se si è rimasti vittima di una truffa telefonica, ci si può rivolgere alle autorità competenti per ottenere giustizia.

La truffa, salvo alcune eccezioni, non è un reato procedibile d'ufficio e di conseguenza per la punizione del colpevole è necessario che la vittima sporga querela alle competenti autorità.

Ci si deve rivolgere, quindi, alla polizia o a qualsiasi altra forza dell'ordine (carabinieri, guardia di finanza e così via) o ci si può anche recare direttamente presso la Procura della Repubblica della propria città, ricordando che il termine per presentare querela è di tre mesi dal giorno della notizia del fatto che costituisce il reato.

Sebbene non sia obbligatorio, è sempre preferibile chiedere l'assistenza di un legale che saprà quali elementi mettere in risalto per evitare che venga disposta l'archiviazione.

Fac-simile di querela per truffa telefonica

ILL.MO SIG. PROCURATORE DELLA REPUBBLICA

PRESSO IL TRIBUNALE DI _____

Io sottoscritto _________, nato a ______ il ______ e residente in ______ alla via _______, espongo quanto segue.

- …. (Esporre dettagliatamente il fatto-reato di cui si ritiene essere stati vittime. Si descrivano tutte le circostanze utili alla sua corretta ricostruzione, anche utilizzando numeri o punteggiatura. È possibile ma non necessario indicare le fattispecie di reato ravvisabili. Ad esempio:

- In data _______ , alle ore _____, ricevevo la telefonata dal seguente numero _______, da me sconosciuto;

- Durante la telefonata mi veniva detto / chiesto quanto segue ________ e io rispondevo ______;

- A seguito della telefonata, ricevevo una comunicazione nella quale venivo avvisato del fatto che ________

- ...).

- Nella vicenda in esame si ravvisano evidenti profili di rilevanza penale, tali da richiedere il sollecito intervento delle competenti Autorità giurisdizionali.

- Alla telefonata assistevano i seguenti testimoni …. (fornire le generalità, il loro eventuale ruolo e la circostanza che ne ha determinato la presenza - ad es. perché hanno sentito le urla, i rumori, ...).

Tanto premesso, io sottoscritto _______________

sporgo formale querela

con istanza di punizione nei confronti di ignoti / del sig. _________, nato a __________, il __________ e residente in ___________ via n. ____, per il reato di truffa punito dall'articolo 640 c.p. e per tutti quei reati che dovessero emergere nel corso delle indagini con riferimento al fatto suesposto.

Con riserva di costituzione di parte civile per il risarcimento dei danni materiali e morali subiti in conseguenza della condotta sopra descritta, resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento dovesse rendersi necessario e chiedo che la S.V. intervenga nella maniera più celere possibile nei confronti del predetto soggetto al fine di evitare ulteriori conseguenze del reato.

Chiedo di essere informato, ex art. 406 III° comma c.p.p. , di ogni eventuale richiesta di proroga delle indagini. Chiedo, altresì, di essere avvisato, ex art. 408 II° comma c.p.p., di un'eventuale richiesta di archiviazione.

Chiedo che vengano sentiti quali persone informate dei fatti i sig.ri:

…...

Si allega: eventuali allegati da produrre.

Luogo, data

firma

Nomina di difensore di fiducia e conferimento di procura speciale (eventuale)

Io sottoscritto _________, nato a ______ il ______ e residente in ______ alla via _______, nomino

quale mio difensore di fiducia l'Avv. ______________del Foro di _______________ , con studio in ________________, via ________________, n. ____ affinché presenti la suestesa querela e mi rappresenti e difenda in ogni stato grado del presente procedimento e conferisco al predetto difensore ogni e più ampio potere compreso quello di compiere eventuali investigazioni difensive ai sensi della legge n. 397/2000. Consento sin d'ora allo stesso difensore di svolgere il mandato anche avvalendosi di sostituti, consulenti tecnici ed investigatori che possiedano i requisiti previsti dalla legge, di prendere visione del fascicolo e chiedere copia degli atti ivi contenuti, di transigere, chiedere in mio nome e per mio conto i certificati ex art. 335 c.p.p., dei carichi pendenti e del casellario giudiziario.

Dichiaro altresì di eleggere domicilio presso lo studio del predetto avvocato sito in _________ via _________________ n. __.

Luogo, data

firma

Per accettazione e per autentica della firma

Avv. __________________ (firma)

Valeria Zeppilli

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