Funzioni, attività e profili normativi relativi alla figura del Commissario di Polizia

Avv. Daniele Paolanti - Alla carriera di Commissario di Polizia si accede mediante concorso pubblico, per titoli ed esami, al quale segue, per i vincitori nominati con tale qualifica, un periodo di frequenza e formazione presso la Scuola Superiore di Polizia.

Leggi la guida: Come si diventa commissario di polizia

In questa sede sarà premura rappresentare quali siano le funzioni proprie del Commissario di Polizia, quali le attività da questi ordinariamente svolte e quali i profili normativi di riferimento.

Il Commissario quale funzionario di Polizia

Possono accedere alla qualifica di Commissario coloro i quali abbiano frequentato la Scuola Superiore di Polizia della durata di un biennio, al termine del quale si ottiene la qualifica di Commissario Capo. Dobbiamo però, al fine di meglio individuare i tratti distintivi di detta carriera, operare una distinzione tra ruolo ordinario e ruolo direttivo speciale. Quest'ultimo è infatti relativo esclusivamente agli ispettori superiori vincitori di concorso interno alla Polizia.

Cosa fa un Commissario di Polizia?

Il Commissario di Polizia riveste la qualifica di ufficiale di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria e svolge funzioni di direzione di uffici o reparti nonché di indirizzo e coordinamento di più unità nell'ambito della struttura cui è assegnato. Tra le attività cui può essere normalmente preposto il Commissario figura finanche la formazione del personale della polizia di Stato. Il Commissario di Polizia è anche e soprattutto un poliziotto e, di conseguenza, può essergli richiesta attività operativa e di intervento.

Profili normativi inerenti la figura del Commissario di Polizia

Procediamo ora in questa sede con la disamina della normativa di riferimento inerente la figura che ci occupa. Il provvedimento legislativo che ci interessa è il Decreto Legislativo

5 ottobre 2000, n. 334 recante "Riordino dei ruoli del personale direttivo e dirigente della Polizia di Stato, a norma dell'articolo 5, comma 1, della legge 31 marzo 2000, n. 78" il cui articolo 1 così prevede: "Il ruolo dei commissari è articolato nelle seguenti qualifiche: commissario, limitatamente alla frequenza del corso di formazione; commissario capo; vice questore aggiunto". Illuminante, relativamente alle funzioni spettanti al Commissario di Polizia, è l'art. 2 i cui numeri 1 e 2 prevedono che "Gli appartenenti al ruolo dei commissari rivestono le qualifiche di ufficiale di pubblica sicurezza e di ufficiale di polizia giudiziaria, svolgono funzioni implicanti autonoma responsabilità decisionale, rilevante professionalità in relazione ai compiti istituzionali della Polizia di Stato e sono preposti alla direzione degli uffici che comportano l'esercizio delle attribuzioni di autorità locale di pubblica sicurezza.
Ai commissari capo e ai vice questori aggiunti, oltre alle funzioni di cui al comma 1, sono attribuite quelle di indirizzo e coordinamento di più unità organiche, nell'ambito dell'ufficio o reparto cui sono addetti. Essi sono, altresì, preposti ad uffici o reparti non riservati al personale del ruolo dei dirigenti, con piena responsabilità per le direttive impartite e per i risultati conseguiti. Gli stessi sono diretti collaboratori dei dirigenti della Polizia di Stato e li sostituiscono nella direzione di uffici e reparti in caso di assenza o impedimento
".

La promozione a vice questore aggiunto

Ai sensi dell'art. 6 del Decreto Legislativo 5 ottobre 2000, n. 334 "La promozione a vice questore aggiunto si consegue, a ruolo aperto, mediante scrutinio per merito comparativo al quale è ammesso il personale con la qualifica di commissario capo che abbia compiuto cinque anni e sei mesi di effettivo servizio nella qualifica".

Daniele PaolantiDaniele Paolanti - profilo e articoli
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Vincitore del concorso di ammissione al Dottorato di Ricerca svolge attività di assistenza alla didattica.

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