Pronto il decreto sull'Ape volontario con 63 anni e 20 di contributi pagando un prestito e se non ci saranno modifiche l'innalzamento dell'età varrà anche per le pensioni anticipate

di Gabriella Lax - Al capolinea il decreto sull'anticipo pensionistico (Ape) volontario, con 63 anni e 20 di contributi, pagando una rata sul prestito. Il testo è stato modificato mettendo insieme le diverse osservazioni presentate dal Consiglio di Stato.

Tra le modifiche richieste insiste il riconoscimento della retroattività della misura, a partire dal 1 maggio, per chi ne abbia i requisiti e ne faccia domanda. Su questo punto sta lavorando il Governo per inserire la clausola, ultimo nodo da sciogliere prima di chiudere il provvedimento, che dovrebbe essere firmato a giorni, in modo che diventi operativo da settembre. Tra i temi caldi quello dei i tassi che saranno applicati per gli anticipi bancari.

Allo schema di decreto si sono aggiunte le osservazioni maturate dai giudici del Consiglio di Stato dunque «a domanda dell'interessato, l'efficacia retroattiva della norma, in modo da sterilizzare il ritardo nell'emanazione del regolamento e far beneficiare degli effetti della misura fin dalla data del primo maggio 2017, con conseguente maturazione del diritto alla corresponsione degli arretrati dei ratei dell'anticipazione pensionistica». Dunque secondo i giudici amministrativi questo «potrebbe avvenire in favore di quei soggetti che versino in situazioni particolarmente disagevoli, anche a causa della perdita dell'attività lavorativa, e che tuttavia non si trovino nelle condizioni di potere beneficiare, in vista della maggiore flessibilità in uscita, degli strumenti dell'Ape sociale o di quella per i lavoratori precoci».

Recepite le osservazioni dal Governo

Tra le osservazioni accolte dal governo la previsioni di canali di assistenza al pubblico, la determinazioni di criteri che rendano chiari contratti e la richiesta d'introduzione di strumenti di mediazione e di conciliazione. Per l'Ape volontaria, chi ne ha i requisiti può ottenere un prestito corrisposto in quote mensili per dodici mensilità e fino alla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia. Per la restituzione del prestito si attende la maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia, con rate di ammortamento mensili per una durata di venti anni. Coprirà il prestito una polizza assicurativa obbligatoria per il rischio di premorienza, assistita, in ultima istanza, dalla garanzia dello Stato.

Pensioni: con scatto asticella più alta anche per anticipata

Se le cose dovessero restare così, dal 2019 anche la pensione anticipata slitterà di 5 mesi, grazie all'adeguamento automatico all'aspettativa di vita. Il requisito passerebbe per gli uomini da 42 anni e 10 mesi a 43 anni 3 mesi, mentre per le donne si porterebbe da 41 anni e 10 mesi a 42 anni e 3 mesi. Un dato che si evince dalle tabelle contenute del rapporto della Ragioneria generale dello Stato sulle tendenze del sistema pensionistico. In termini di spesa previdenziale l'impatto più forte arriva proprio da quella che una volta era chiamata anzianità, mentre pesa meno, dunque il rialzo dell'età relativo all'uscita per vecchiaia (come noto aumenterebbe a 67 anni da 66 anni e 7 mesi). Fin qui la situazione a bocce ferme, aspettando che l'Istat renda disponibile il dato definitivo sull'aspettativa di vita tra il 2014 e il 2016. Un dato che dovrebbe pervenire a fine ottobre.


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