Numerose le proposte al vaglio dell'esecutivo che potrebbe sfruttare la "manovrina" per disciplinare il lavoro occasionale

di Lucia Izzo - Dopo il tramonto dell'era dei voucher, si guarda a una nuova alba che, però, potrebbe non sorgere tanto presto. Dopo l'abrogazione dei contestatissimi strumenti di pagamento (per approfondimenti: Voucher addio: arrivano i buoni famiglia da 12 euro l'ora) si è aperta una fase di discussione sulle soluzioni alternative per regolamentare il lavoro saltuario, evitando così vuoti normativi.


Stante le numerose proposte parlamentari riguardanti soluzioni alternative per disciplinare il lavoro occasionale, il Governo potrebbe decidere per l'accoglimento di queste predisponendo un apposito emendamento alla c.d. "manovrina" attualmente all'esame della commissione Bilancio della Camera (per approfondimenti: Manovra: dal 2018 addio alle monete da 1-2 centesimi).


Le varie proposte:

Coupon o carta prepagata?

Tutti i gruppi parlamentari hanno avanzato proposte per il "dopo voucher" con soluzioni diversificate (per approfondimenti: Voucher lavoro: arriva la carta prepagata), che puntano tuttavia sulla controllabilità per evitare abusi (in via telematica) e sulla riserva del lavoro occasionale ad alcune categorie, come studenti, pensionati o casalinghe.


AP, ad esempio ha proposto di introdurre dei "coupon" telematici per il lavoro breve da acquistare per le rivendite autorizzate mentre la Lega ha pensato a una "card" nominativa per il lavoro saltuario rilasciate dagli uffici postali.


Il Movimento 5 Stelle punta, invece, a dei "chéque" orari da 15 euro destinati ai servizi di babysitting, alla cura di anziani e disabili, ai lavori domestici e ai piccoli lavori di giardinaggio.

Contratto telematico e "libretto famiglia"

Il PD invece, ha proposto un vero e proprio "libretto famiglia", acquistabile in via telematica presso l'Inps oppure alle Poste e spendibile entro dodici mesi dalla data d'acquisto: si tratterebbe di "buoni prepagati" di 10 euro l'ora per pagare le prestazioni occasionali di colf, badanti ma anche insegnanti che danno ripetizioni ai figli a scuola, dei quali sarebbe altresì prevista la tracciabilità con comunicazione preventiva e accredito automatico dei compensi.


Ancora, si suggerirebbe l'utilizzo di una procedura "click contratto telematico" esclusivamente tramite la piattaforma digitale per attività lavorative occasionali: tale contratto telematico avrebbe una durata non inferiore a 7 giorni e non superiore a 90 giorni nell'arco di un anno solare.

Il contratto "PrestO"

Per quanto riguarda le prestazioni occasioni nelle piccole imprese, si discute di un vero e proprio contratto di lavoro, online e semplificato, denominato "PrestO", con tanto di ferie, riposi, Tfr e altro.


Tuttavia, una simile soluzione sarebbe appannaggio esclusivamente delle aziende fino a 5 dipendenti e vietato in alcuni settori come l'edilizia e gli appalti, nonché nelle attività pericolose (scavi-estrazioni e miniere) e nella somministrazione di lavoro.


Ancora, non si potranno superare i 5 mila euro l'anno per la singola azienda, non più di 2 mila euro l'anno per il singolo lavoratore, limiti che scompaiono per le imprese con oltre 5 dipendenti che, tuttavia, dovranno impegnarsi all'assunzione stabile in caso vengano superati i 400 giorni di lavoro in tre anni.


La misura minima del compenso orario sarebbe fissata a 9 euro, a cui aggiungere la contribuzione Inail e Inps per la Gestione separata (32%). Anche in al caso sarebbe prevista una piena tracciabilità a mezzo della piattaforma Inps online, necessaria per l'attivazione, la registrazione (indicando gli estremi per riconoscere azienda, utilizzatore nonchè tempo e luogo di svolgimento della prestazione) e il pagamento.


Foto: 123rf.com
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