Ma resta dietro l'angolo l'istituto della mora del creditore

di Valeria Zeppilli - L'obbligo per tutti i commercianti e i professionisti di dotarsi di POS nei negozi e negli studi è stato introdotto in Italia già dal 2014 e, con la legge di stabilità 2016, è stato reso più incisivo, con il totale azzeramento della soglia minima di 30 euro al di sotto della quale era prima possibile rifiutare pagamenti elettronici.

Tale obbligo, che più precisamente grava su chiunque si occupa di vendita di prodotti e prestazione di servizi, ad oggi, tuttavia, incontra un ostacolo che ne impedisce l'attuazione e che continua a legittimare nei fatti il rifiuto ad accettare pagamenti con carta o bancomat: l'assenza di sanzioni per chi non si adegua.

Insomma: sebbene commercianti e professionisti debbano tecnicamente ammettere sempre il pagamento elettronico, anche per importi pari a pochi spiccioli, molto spesso i cittadini si trovano costretti a cercare lo sportello bancomat più vicino per rimediare al rifiuto dei loro interlocutori di accettare pagamenti con modalità diverse dai contanti.

Niente sanzioni per chi non si adegua

Come accennato, il motivo per il quale quella che dovrebbe essere un'ipotesi eccezionale (giustificata solo da un'oggettiva e comprovata impossibilità tecnica nell'utilizzo del POS) è divenuta la regola è da rinvenire nell'assenza di qualsivoglia sanzione per chi non rispetta l'obbligo.

La legge di stabilità 2016, infatti, prevedeva che il ministro dell'economia e delle finanze e il ministro dello sviluppo economico avrebbero dovuto provvedere a definire con decreto i tetti delle commissioni da applicare ai pagamenti elettronici, commisurandoli ai servizi effettivamente erogati. Tale occasione avrebbe dovuto essere sfruttata anche per fare chiarezza sulla portata delle sanzioni da applicare in caso di mancato rispetto dell'obbligo, ma nulla è stato fatto.

Ad onor del vero in passato non è mancato neanche un disegno di legge che aveva immaginato una "pena" di 500 euro per i trasgressori, che, però, non ha avuto alcun seguito.

Con la conclusione che, oggi, se è vero che negozianti e professionisti devono dotarsi di POS è anche vero che se non lo fanno non possono essere sanzionati.

La mora del creditore

Resta comunque dietro l'angolo l'istituto giuridico civilistico della mora del creditore, in forza del quale il cliente, di fronte all'impossibilità di pagare con carta di credito o bancomat (ovverosia con una delle modalità concesse dall'ordinamento), pur restando obbligato a corrispondere il corrispettivo base non è tenuto a pagare gli interessi e può essere risarcito dal commerciante o dal professionista degli eventuali costi aggiuntivi dei quali si è dovuto fare carico per adottare delle forme di pagamento differenti (come, ad esempio, la commissione per il bonifico bancario).

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: