Le novità del dl in materia di sicurezza nelle città all'esame dell'aula della Camera

di Lucia Izzo - Prosegue l'iter per la conversione in legge del d.l. 20 febbraio 2017, n. 14, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città (qui sotto allegato)

Proprio ieri, concluso l'esame delle commissioni, è iniziata la discussione in aula del testo che, tra l'altro, va a toccare i temi della collaborazione interistituzionale per la promozione della sicurezza integrata e della sicurezza urbana e altresì della tutela della sicurezza delle città e del decoro urbano. 

Lo scopo del provvedimento è quello di "tutelare la sicurezza urbana quale bene pubblico afferente alla vivibilità e al decoro delle città" e a tal fine si prefigge di realizzare un modello di governance trasversale e integrato tra i diversi livelli di governo, attraverso la sottoscrizione di appositi accordi tra Stato e regioni e l'introduzione di patti con gli enti locali

Daspo e sanzioni

In secondo luogo, il decreto interviene prevalentemente sull'apparato sanzionatorio amministrativo, al fine di prevenire fenomeni che incidono negativamente sulla sicurezza e il decoro delle città, anche in relazione all'esigenza di garantire la libera accessibilità degli spazi pubblici, prevedendo, tra l'altro, la possibilità di imporre il divieto di frequentazione di determinati pubblici esercizi e aree urbane a soggetti condannati per reati di particolare allarme sociale. 

Tra le novità introdotte dal piano emerge la necessità di tutelare la sicurezza di particolari luoghi, come, ad esempio, le aree urbane nelle quali è possibile lo svolgimento di pubbliche manifestazioni. Il mirino del legislatore si focalizza anche su "stazioni, giardini pubblici, infrastrutture fisse e mobili, ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, e le relative pertinenze". 

A questo proposito è previsto anche che i regolamenti di polizia urbana possano individuare aree urbane di "particolare pregio artistico, storico o architettonico o interessate da consistenti flussi turistici, o adibite a verde pubblico" cui applicare i contestuali divieti. 

Il decreto impone, infatti, dei limiti in talune aree per quanto riguarda l'abuso di bevande alcoliche, l'uso di sostanze stupefacenti o psicotrope, l'esercizio della prostituzione, o la violazione dei divieti di stazionamento o di occupazione di spazi (per approfondimenti).  

I provvedimenti adottati ai sensi del decreto avranno lo scopo di prevenire e contrastare le situazioni che favoriscono l'insorgere di fenomeni criminosi o di illegalità, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l'accattonaggio con impiego di minori e disabili, ovvero riguardano fenomeni di abusivismo, quale l'illecita occupazione di spazi pubblici, o di violenza, anche legati all'abuso di alcool o all'uso di sostanze stupefacenti. A tal proposito, i recenti emendamenti hanno previsto un rafforzamento dei poteri autonomi di ordinanza dei sindaci che potranno altresì stipulare nuovi patti tra il ministero e il territorio (per approfondimenti:) 

In particolare, a livello sanzionatorio, si prevede un apparato sul modello del Daspo applicato nelle manifestazioni sportive, quindi, oltre alla sanzione pecuniaria, anche l'allontamanento dal luogo in cui sono stati commessi i fatti, oltre al sequestro delle cose servite o destinate a commettere l'illecito o che ne costituiscono il provento. 


Parcheggiatori abusivi

In particolare l'ordine di allontanamento, come previsto da un emendamento studiato dall'Anci, potrebbe essere adottato contro i parcheggiatori abusivi e avere una  durata inizialmente di 48 ore elevabile fino a sei mesi in caso di reiterazione della condotta. Il sindaco potrà disporre l'allontanamento in aggiunta alla sanzione pecuniaria (multa da 772 a 3.104 euro) già prevista dal Codice della strada. L'ordine di allontanamento potrà essere disposto anche nei confronti di chi incorre nei reati di ubriachezza, atti contrari alla pubblica decenza, commercio su aree pubbliche senza autorizzazione. 

Le sole multe, infatti, sono state ritenute inefficaci per arginare il fenomeno poiché nella maggior parte dei casi gli abusivi risultano nullatenenti agli occhi del Fisco e, pertanto, la sanzione rimane semplicemente non pagata. Inoltre, l'inasprimento delle sanzioni è correlato anche al collegamento sempre più stretto tra i parcheggiatori abusivi e la criminalità organizzata, tanto da essere emersa addirittura la proposta dell'arresto fino a tre anni.

La parola passa ora alla discussione in aula, che provvederà a vagliare l'attività svolta dalle Commissioni e le proposte emendative. 

Per approfondimenti leggi: 

- Chi sporca la città pulisce e Daspo a chi non rispetta le regole

- Carcere fino a 6 mesi e obbligo di ripulire per chi sporca edifici e mezzi 

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