Da Torre Boldone a Cosenza, i comuni dichiarano guerra ai padroni che non puliscono le deiezioni dei cani

di Lucia Izzo - Non capita di rado di trovare i marciapiedi e le strade imbrattate dalle deiezioni degli animali, un problema annoso che ha più volte provocato l'ira dei cittadini. Da un lato troviamo i virtuosi padroni degli amici a quattro zampe, muniti di paletta e sacchetto, pronti a ripulire l'area pubblica dagli escrementi del peloso; dall'altro, invece, un'ampia fetta di cittadini, il cui senso civico appare offuscato, che non si premurano di raccogliere i bisogni dei propri animali, lasciandoli in terra.


Un atteggiamento che può addirittura integrare un vero e proprio reato, quello di "imbrattamento", sanzionato dall'art. 639 c.p., il quale punisce chiunque deturpa o imbratta cose mobili altrui con una multa fino a euro 103, elevata da 300 fino a mille euro (o reclusione da uno a sei mesi) se il fatto è commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati. Se, invece, il fatto è commesso su cose di interesse storico o artistico, si applica la pena della reclusione da tre mesi a un anno e della multa da 1.000 a 3.000 euro (per approfondimenti: Se si consente a Fido di fare pipì sulle macchine o sui muri si commette reato).


Tale comportamento, che rischia di essere penalmente rilevante, pone il proprietario anche a rischio di incorrere in una sanzione amministrativa, poiché diversi Comuni italiani hanno emanato apposite ordinanze che impongono ai cittadini non solo di raccogliere gli escrementi, ma anche di "lavare via" le pipì. 


Il Comune di Torre Boldone, provincia di Bergamo, ha reagito all'esponenziale intensificazione delle lamentele provenienti dai cittadini, con sanzioni che possono raggiungere i 720 euro: lo si legge nell'ordinanza emessa il 24 febbraio, che obbliga i proprietari, custodi e conduttori dei cani a "raccogliere immediatamente gli escrementi prodotti dagli stessi su area pubblica o di uso pubblico sull'intero territorio comunale e a depositarli, con idonei involucri o sacchetti chiusi a provata tenuta all'acqua, negli appositi cestini (se presenti) per la raccolta dei rifiuti".


A Cosenza, invece, i proprietari noncuranti dell'ordinanza sindacale e che lasciano in terra le deiezioni degli animali che verranno beccati dal Nucleo Decoro Urbano della Polizia Municipale rischiano, non solo, di vedersi contestare un verbale, ma di essere invitati dagli agenti a raccogliere le deiezioni dei cani.


Anche Lecce promette controlli intensificati da parte della Polizia Locale nei vari quartieri della città e verbali in caso le strade vengano sporcate e non ripulite dai proprietari di amici a quattro zampe. Multe per chi viene colto in flagranza, ma anche verifiche a tutela degli animali come l'invito a esibire la documentazione relativa al possesso di microchip e iscrizione all'anagrafe canina. 


Oltre ad aver sanzionato chi non ha raccolto le deiezioni solide del proprio cane, infatti, di recente il comune salentino ha elevato verbali anche a chi era sprovvisto del kit (sacchetto e paletta) destinato a rimuovere gli escrementi e a chi non aveva adottato le precauzioni necessarie a impedire la fuga del cane. Altre verifiche hanno riguardato, infine, la documentazione riguardante microchip e iscrizione all'anagrafica del'animale.


Foto: 123rf.com
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