Aperta inchiesta sulle dichiarazioni choc del deputato polacco Kowin-Mikke

di Marina Crisafi - È "giusto che le donne guadagnino meno - perché - sono più deboli, più piccole e meno intelligenti". Sono le dichiarazioni, come riporta Adnkronos, espresse nei giorni scorsi dall'eurodeputato polacco Janusz Kowin-Mikke, non davanti a quattro amici al bar… ma direttamente dagli scranni del Parlamento Europeo.

Noto alla cronaca per i suoi pensieri non proprio politically correct, l'indipendente Korwin-Mikke si è lanciato stavolta in un dibattito sul divario di genere nei salari, suffragando le proprie affermazioni sulla "inferiorità" femminile, con la prova che "tra i primi cento giocatori di scacchi non c'è nemmeno una donna".

Le sue dichiarazioni, ovviamente, hanno scatenato una reazione immediata, con la dura replica di vari parlamentari e l'acceso dibattito con la socialista spagnola, Iratxe Gacia.

Ma ora le frasi choc potrebbero costare caro al politico polacco (già sanzionato in passato per le sue dichiarazioni), visto che dopo la denuncia di alcuni eurodeputati, tra cui il capogruppo dei socialisti Gianni Pittella che ha invocato "una punizione esemplare per le vergognose dichiarazioni", il presidente del parlamento UE Antonio Tajani ha aperto un'indagine interna.

Così, ora, atteso che le sanzioni possono andare dalla multa sino alla sospensione, l'unico guadagno che rischierà di abbassarsi sarà il suo.


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